Bluvertigo: recensione di Metallo Non Metallo

Il 31 Gennaio del 1997 usciva Metallo Non Metallo, il secondo capitolo della trilogia chimica dei Bluvertigo.

Il disco fu prodotto da Mescal, l’etichetta discografica fondata da Luciano Ligabue e Valerio Soave nel 1993. Negli anni ’90 l’Italia pullulava di giovani band di talento e la Mescal si occupava inizialmente solo di management, andando a scovare musicisti emergenti fuori dal giro delle major. Ligabue abbandonò la società dopo soli due anni e Soave ne prese il comando, arrivando a renderla una vera e propria etichetta indipendente, la più rappresentativa della scena indie italiana dei Novanta. Tra le band lanciate dalla Mescal ricordiamo i Massimo Volume, i Subsonica, gli Afterhours e per l’appunto i Bluvertigo.

Metallo Non Metallo proietta il gruppo verso il mainstream dandogli finalmente la visibilità che si merita con pezzi gettonatissimi dalle radio, quali la super ballabile Fuori dal Tempo e la sbarazzina Altre Forme di Vita, due canzoni molto easy listening corredate da video accattivanti, che nascondono testi tutt’altro che scontati: scrivereste mai “Ti piacciono le riviste di meccanica?” come prima strofa di una canzone che vorreste sfondasse? Ecco, appunto.

Fanno capolino dando il loro contributo il buon Mauro Pagani ed Alice, che dà il suo tocco da gran signora nella riflessiva Troppe Emozioni. L’album diventa presto disco d’oro e i Bluvertigo, capitanati dal geniale Morgan, riscuotono la consacrazione con un bagno di folla degno di nota al concertone del Primo Maggio, dove la fanno da padroni. I brani suonano pulitissimi, oscillando tra il rock e il pop con gran tiro e personalità con tracce quali Il mio malditesta, Vertigoblu e So low (quest’ultima sembra uscire dritta dritta da Acidi E Basi).

Non mancano pezzoni riflessivo introspettivi che ci portano verso tinte più noir: la già citata Troppe Emozioni, Ebbrezza Totale e Il Nucleo spezzano gradevolmente il ritmo, dando a questo lavoro un tono fluttuante, consacrandolo definitivamente come uno tra i più bei dischi in assoluto del panorama musicale italiano a livello di innovazione e genialità. Decisamente un must have.

Tracklist:

Lato A
Intro – Metallo non metallo Il mio malditesta
Fuori dal tempo
Vertigoblu

Lato B
Tele cinesi
Cieli neri
Oggi hai parlato troppo
Il nucleo

Lato C
Ebbrezza totale
Altre F.D.V.
Interlude – Culti pagani
(Le arti dei) miscugli

Lato D
Ideaplatonica
So low – l’eremita
Troppe emozioni
Notte dopo un’esplosione

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