Guns N’Roses: recensione di The Spaghetti Incident? – 23 novembre 1993

23 novembre 1993. I Guns N’ Roses pubblicano il loro ultimo album prima dello scioglimento ufficiale, The Spaghetti Incident?.

The Spaghetti Incident? è un meraviglioso disco di cover, con il quale i Guns omaggiano artisti e band storiche della storia del rock, tra cui Damned, The Stooges, New York Dolls, T-Rex, Nazareth, Johnny Thunders, Misfits, ecc. L’album si conclude con Look At Your Game Girl, una ghost track cover di Charles Manson.

Secondo molti, la copertina di quest’album (un mucchio di spaghetti immersi in abbondante salsa al pomodoro) può essere iscritta all’albo delle più brutte della storia del rock, nonostante la storia del rock sia ricca di artwork di discutibile gusto pubblicati anche da altri gruppi e artisti importanti.

Ma come nasce questo titolo interlocutorio e bizzarro? Sembra che il titolo si riferisse ad uno screzio tra Axl Rose e Steven Adler, quest’ultimo, a suo dire, costantemente bullizzato dagli altri ragazzi del gruppo e a cui fregarono un piatto di spaghetti prima di un concerto. Decisamente inverosimile come spiegazione. Altre voci, invece, raccontano che Steven Adler nascondesse la droga in una confezione di spaghetti. Decisamente più credibile.

Quando il batterista raggiunse un livello di tossicodipendenza fuori controllo, fu allontanato dalla band, allorché Adler denunciò gli altri membri dei Guns, fino ad arrivare in tribunale. Una volta in tribunale, l’avvocato che interrogò Duff McKagan, gli chiese di parlargli dell’incidente degli spaghetti. Questa domanda fece sorridere il bassista dei Guns e gli diede l’idea per il titolo di quest’album di cover.

Va detto che non è affatto semplice proporre pezzi rivisitati che siano all’altezza degli originali. Alcuni bocciarono questo disco, è forse lo fanno ancora oggi, senza possibilità di appello, definendolo “inutile”, “la fine dei Guns”.

A mio avviso, i Guns N’ Roses erano davvero versatili nel rivisitare pezzi del passato e suonarli con il proprio stile.

Ma è così che scorre la vita, in maniera semplicemente banale, e soprattutto senza fare sconti a nessuno: amori e amicizie che iniziano e finiscono, e magari in qualche rara occasione durano tutta una vita.

Ci resta comunque il ricordo, che a volte è rimpianto, altre è rimorso. Fatto sta che in quegli anni, Axl Rose poteva cantare davvero di tutto, e farlo meglio di chiunque altro.

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