Hole: recensione di Celebrity Skin

Recensione a cura di Gianluca Crugnola

“Use Once & Destroy”.

Esistono svariati modi per esorcizzare un addio, una perdita; elaborare la rinascita attraverso l’amore e le sue sofferenze comporta un percorso di autostima e distruzione per poi cominciare la ricostruzione dalle macerie.

È nelle tracce di Celebrity Skin delle Hole, terza fatica in studio per la band fondata nel 1989 dalla Dirty Blonde Courtney Love ed Eric Erlandson, che troviamo la mappa per questa ricerca, il tragitto tortuoso attraverso drammi e luccicanti mostrine che arriva a 4 anni di distanza dal suicidio di Kurt Cobain e la perdita per overdose della bassista Kristen Pfaff.

Macigni difficili da spostare per una vedova e leader del gruppo, la Love riparte con poche certezze ma idee chiare e precise riguardo il da farsi, sfrontata e piena di sé, come sempre, mette insieme una lineup più affascinante con l’ingaggio dell’incantevole canadese Melissa Auf Der Maur al basso e un songwriting di tutto rispetto avvalendosi della collaborazione in fase compositiva del leader degli Smashing Pumpkins Billy Corgan.

Un manuale sul mistero, la morte e la fama, figlio della tragedia, della separazione forzata che alloggia tra incubi e nubi, 12 pezzi “stupefacenti”, rock ammaliante e diretto, una serie di episodi che sfidano lo star system hollywoodiano, il suo establishment e le sue incancrenite avidità.

Celebrity Skin, pubblicato dalla Geffen Records l’8 settembre 1998, si presenta come una delle ultime gemme dei prolifici e ineguagliabili anni ’90, l’opera di maggior successo per il gruppo riot grrrl (eccezion fatta per il chitarrista Eric Erlandson) che poggia molte delle sue fortune sulla prorompente sensualità di Courtney e Melissa, protagoniste indiscusse dei video promo abbinati ai singoli estratti dall’album: la title-track che ne anticipa l’uscita di una settimana, Malibu e il manifesto femminista Awful.

I 50 minuti, incentrati su celebrità e derivati, trasformano le fortune del disco nell’iceberg per la carriera della nave capitanata dalla Love, la fine dopo l’apice, una folgorante luminosità travolta dall’egocentrico atteggiamento di Courtney.

La smania di apparire, di sentirsi al centro dell’attenzione in ogni occasione spazza via quest’ultimo brillante episodio Pop-Rock nel Sound e violento nelle liriche, disilluso, un lavoro immortale e immorale, anticonformista allo stesso modo conformista.

L’arte data in pasto al mercato per goderne i frutti più dolci, più succosi, Punk nell’attitudine e nella sostanza: usa una volta e distruggi.

And now I know that love is dead
You’ve come to bury me…Dying

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One comment

  1. […] Esistono svariati modi per esorcizzare un addio, una perdita; elaborare la rinascita attraverso l’amore e le sue sofferenze comporta un percorso di autostima e distruzione per poi cominciare la ricostruzione dalle macerie. È nelle tracce di Celebrity Skin delle Hole, terza fatica in studio per la band fondata nel 1989 dalla Dirty Blonde Courtney Love ed Eric Erlandson, che ttroviamo la mappa per questa ricerca, l’antidoto a tale sofferenza interiore, il tragitto tortuoso attraverso drammi e luccicanti mostrine che arriva a 4 anni di distanza dal suicidio di Kurt Cobain e la perdita per overdose della bassista Kristen Pfaff. Macigni difficili da spostare per una vedova e leader del gruppo, la Love riparte con poche certezze ma idee chiare, precise riguardo il da farsi, sfrontata e piena di sé, come sempre, mette insieme una lineup più affascinante con l’ingaggio del’incantevole canadese Melissa Auf Der Maur al basso e un songwriting di tutto rispetto avvalendosi della collaborazione in fase compositiva del boss degli Smashing Pumpkins Billy Corgan. Un manuale sul mistero, la morte e la fama, figlio della tragedia, della separazione forzata che alloggia tra incubi e nubi, 12 pezzi “stupefacenti”, rock ammaliante e sincero, una serie di schiaffi diretti allo star system hollywoodiano, il suo establishment e le sue incancrenite avidità. Celebrity Skin, pubblicato dalla Geffen Records, si presenta cme una delle ultime gemme dei prolifici e ineguagliabili anni ’90, l’opera di maggior successo per il gruppo riot grrrl che poggia molte delle sue fortune sulla prorompente sensualità di Courtney e Melissa, protagoniste indiscusse dei video promo abbinati ai singoli estratti dall’album : la title-track che ne anticipa l’uscita di una settimana, Malibu e il manifesto femminista Awful. 50 minuti incentrati su celebrità e derivati, trasformando le fortune del disco nell’iceberg per la carriera della nave capitanata dalla Love, la fine dopo l’apice, una folgorante luminosità travolta dall’egocentrico atteggiamento di Courtney. La smania di apparire, di sentirsi al centro dell’attenzione in ogni occasione spazza via quest’ultimo brillante colpo Pop-Rock nel sound e violento nelle liriche, disilluso, un lavoro immortale e immorale, anticonformista allo stesso modo conformista, l’arte data in pasto al mercato per goderne i frutti più dolci, piu’ succosi, Punk nell’attitudine e nella sostanza, Usa una volta e distruggi…continua […]

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