Kayleth
2020 Back to Earth
Argonauta Records
8 maggio 2020
genere: space rock, stoner, heavy stoner, psych stoner, groove rock
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Recensione a cura di Andrea Musumeci
Scenari fantascientifici, visionari e distopici si sviluppano in mezzo a montagne di calcestruzzo stoner e slavine psichedeliche, caratterizzando le sonorità ovattate di 2020 Back To Earth, il nuovo lavoro discografico (terzo in studio) del quintetto space-stoner veronese Kayleth, edito per Argonauta Records ed anticipato dall’uscita del video di Corrupted.
A due anni di distanza da Colossus, gli scaligeri Kayleth tornano sul pianeta Terra dopo un viaggio nello “spazio fratto tempo”, con un’opera che galleggia tra la letteratura di Asimov e H.P. Lovecraft e le influenze spaziali, cosmiche, acide e doom di Black Sabbath, Hawkwind e Nebula.
Stratificazioni sonore rocciose, masse metamorfiche e spaccature di placche tettoniche convergono nella sfera paleoastronautica, ufologa, archeologa e fumettistica sci-fi, mettendo in contatto civiltà extraterrestri ed umane nel 2020, in una realtà irreversibilmente deformata e senza via d’uscita.
L’artwork stesso è un chiaro riferimento al suddetto mondo immaginario, così come lo è il nome Kayleth, personaggio di uno dei romanzi di Asimov.
2020 Back To Earth si presenta come un disco fuzzmaster (all’altezza degli svedesi Truckfighters e dei canadesi Monster Truck) oscuro, ipnotico e martellante, che si svincola dalle latitudini convenzionali del genere desert rock per andare a colonizzare territori sonori dalle curve eterogenee: basti pensare alle atmosfere sintetiche dell’ultima traccia Cosmic Thunder e all’impiego del sax (strumento iper-versatile e adatto ad ogni performance musicale: prog rock, ska punk, post punk, ecc.) in Lost In The Canyons.
Non rimane, dunque, che perdersi nei sentieri stoner di 2020 Back To Earth, lasciandosi ammaliare dai paesaggi dinamici e dalle contaminazioni futuriste che impreziosiscono il terzo album dei Kayleth, dal quale trasudano linee emotive coinvolgenti ed una malinconia sognante e tossica che sembra esplorare l’hard rock swing dei Morphine.
Membri della band:
Enrico Gastaldo: voce
Massimo Dalla Valle: chitarra
Alessandro Zanetti: basso
Daniele Pedrollo: batteria
Michele Montanari: sintetizzatori
Tracklist:
1. Corrupted
2. Concrete
3. Lost In The Canyons
4. The Dawn Of Resurrections
5. Delta Pavonis
6. By your Side
7. Electron
8. The Avalanche
9. Sirens
10. Cosmic Thunder
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