CC. Deville: 14 maggio 1962

Brooklyn, 14 maggio 1962. Nasce Cecil Cornelius DeVille, pseudonimo di Bruce Anthony Johannesson, storico chitarrista dei Poison.

Nel 1988 il glam rock aveva messo fondamenta solide, grazie a diverse band della scena rock di Los Angeles, come Mötley Crüe, Twisted Sisters, Cinderella, Ratt, e soprattutto i Poison. Le suddette band sarebbero crollate soltanto un lustro più tardi.

Ve lo ricordate il video di ‘Nothing But A Good Time’? Per quelli che hanno un ricordo offuscato, e per chi non l’ha mai visto, ‘Nothing But A Good Time’ si apre e si chiude con l’immagine di un ragazzo che sta lavando i piatti: all’inizio sta ascoltando ‘Rock N’ Roll All Nite’ dei Kiss alla radio, mentre svolge il suo lavoro, quando a un certo punto entra il suo capo, arrabbiato con lui, che lo rimprovera in maniera brusca e plateale: “Ti pago per lavare i piatti, non per ascoltare la radio. Sbrigati con questi piatti oppure te ne vai”.

Diciamo che in sintesi il senso era questo. A quel punto, rimasto da solo, il giovane lavapiatti, amareggiato per il rimprovero del suo capo, dà un calcio ad una porta della cucina che, come d’incanto, si apre su un auditorium dove stanno suonando i Poison, mentre stanno eseguendo proprio ‘Nothing But A Good Time’, su un palco, dal vivo.

Che poi, la performance dal vivo era tutta una messinscena, infatti il pubblico non viene mai inquadrato, cosa direi decisamente inusuale per un concerto. Ma non importa, non era questo il messaggio di questo video.

Piuttosto, l’intento di questo video era semplicemente quello di apparire come un sogno ad occhi aperti, come una fuga verso una realtà fantastica; nel caso del lavapiatti, la fuga da quel lavoro orrendo e umiliante, un pò come nel Mago di Oz, quando Dorothy arriva nel mondo di Oz.

Mi chiedo, anche i Poison volevano rappresentare quel viaggio interiore alla scoperta delle potenzialità nascoste dell’essere umano? Bè, non esageriamo. Per un gruppo di “sventrapassere” come loro, capitanato da quel puttaniere di Bret Michaels, forse secondo solamente a Hank Moody, sarebbe stato un proposito fin troppo nobile e audace.

Il resto del video riprende i vari componenti della band, vestiti da cartomanti e truccati in maniera talmente eccentrica da far impallidire Boy George e Moira Orfei, con dei capelli talmente cotonati e laccati che sembravano fatti di zucchero filato.

C’era più lacca sui loro capelli che in tutti gli stabilimenti di produzione della L’Oreal. Per non parlare poi delle coreografie della band, in cui Brett Michaels e CC. DeVille sembrano la versione alcolica delle gemelle Kessler, della meravigliosa chitarra color rosa shock di CC. DeVille che dava quel tocco di raffinatezza, ed infine tutte quelle espressioni da scemi nelle varie riprese nel backstage.

Però, tutto questo non era altro che folklore, e a qualcuno quel tipo di folklore piaceva. Si può dire tranquillamente, se non si offende nessuno, che ‘Nothing But A Good Time’ divenne un vero e proprio inno rock di quel periodo, la ‘Rock N’ Roll All Nite’ della generazione degli Ottanta. Infatti, non a caso, i Poison faranno una cover, peraltro molto bella, proprio di questo brano storico dei Kiss.

Chiuderei dicendo che: i Poison non sono stati la miglior band di quel decennio, e su questo dovremmo essere tutti d’accordo, e non possono nemmeno essere definiti una band heavy metal.

Il messaggio di quei quattro rockettari della Pennsylvania era semplice e trasparente: volevano solamente divertire e divertirsi, e chiedevano al mondo perché avrebbero dovuto volere qualcos’altro.

Questo mi fa pensare al film ‘The Wrestler’, quando Pam (Marisa Tomei) e Randy (Mickey Rourke) si trovano in un pub e davanti a una birra ripensano con nostalgia alla bellezza e alla spensieratezza degli anni Ottanta.

A un certo punto Pam dice a Randy: “Che male c’era? Volevamo solo divertirci un pò. Fanculo i Novanta”. Come dargli torto, soprattutto a metà degli anni ’80.

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