Axl Rose: 6 febbraio 1962

Lafayette, 6 febbraio 1962.
Nasce William Bruce Bailey ‘Axl’ Rose, leader, voce e cofondatore dei Guns N’ Roses, uno dei più famosi frontman della musica rock.

Dal 1987 al 1992 i Guns N’ Roses sono stati la band più famosa del mondo, ed Axl Rose avrebbe potuto cantare qualsiasi cosa, e meglio di chiunque altro.

Axl Rose, un ragazzo proveniente da Lafayette, nell’Indian, arriva nella giungla di Hollywood e si imbatte in tutte quelle diversità che poi avrebbe additato nello sviluppo del brani Welcome to the Jungle e One in a Million. Fu quest’ultima, in particolar modo, ad attirare la critica negativa dei media e del pubblico; fu vista come un mostro a causa del suo testo, etichettato come razzista e omofobo dai soliti pseudo moralisti, qualunquisti ed ipocriti dell’epoca. Per me, rimane, ancora oggi, una delle più belle canzoni che Axl Rose abbia mai scritto.

Axl Rose era un ragazzino qualunque, era ‘uno su un milione’, e ce l’aveva con il mondo, con quelle realtà di cui parlava nel testo, sebbene il suo sfogo andasse oltre l’immagine superficiale delle parole e l’evidente pregiudizio; era chiaro che Axl ce l’avesse con le forze di governo, con il cosiddetto establishment.

“Police and niggers, get out of my way”, “Immigrants and faggots, they make no sense to me”, cantava Axl Rose in One in a Million del 1988, un testo che, a molti anni di distanza, suona ancora inquietante ed attuale. Ovviamente, non possiamo sapere con certezza cosa spinga le persone a dire certe cose, ma sembra poco probabile che Rose potesse sostenere le idee di quella canzone.

Prima di tutto perché nella band c’era Slash, che in parte è anche di colore.
Secondo, se Axl avesse avuto una sincera avversione per i gay, allora avrebbe scelto alcuni suoi idoli in maniera davvero strana, visto che non ha mai nascosto la sua adorazione per Elton John e Freddie Mercury, e per un breve periodo fu ossessionato anche dai Pet Shop Boys.

“Le nostre radici sono hard rock, tipo quello degli Stones ma più duro, forse più simile allo stile degli Aerosmith, hai presente Draw the Line?, ecco, roba del genere. Ci piacciono le chitarre belle pesanti. George Michael mi ha detto che gli piacciono molto le nostre melodie ma non capisce perché le sotterriamo sotto strati di chitarre a tutto volume; gli ho risposto che lo facciamo perché ci piace sentire l’urlo delle chitarre, e che anche lui dovrebbe mettercene un pò nella sua musica. Questo non significa che non mi piacciano anche pezzi sinfonici e orchestrali. Ho sempre amato la versatilità dei Queen, della Electric Light Orchestra, di Elton John, anzi soprattutto del primo Elton John e di gruppi del genere. C’è stato un tempo in cui ascoltavo Derek and The Dominos, i Bar-Kays. Mi piace molto la prima Patty Smith, i Cure. Sono sempre alla ricerca di cose che mi aprano la mente. Apprezzo i Soundgarden, il loro cantante canta davvero alla grande. Tra i miei dischi preferiti c’è Something/Anything di Todd Rundgren e Never Mind The Bollocks dei Sex Pistols. Parlando dei Queen, invece, il mio album preferito è Queen II. Ogni volta che usciva un loro nuovo album era un composto di diversi generi musicali; al primo ascolto mi capitava di avere due o tre brani preferiti, ma dopo un pò di ascolti, la mia mente si apriva e apprezzava i diversi stili che proponevano. Se non mi fossi aggrappato ai testi di Freddie Mercury, quando ero un bambino, non sarei dove sono ora. Mi ha insegnato tutte le forme di musica. Mi ha aperto la mente. Non ho mai avuto un insegnante cosi grande nella mia vita. Questa versatilità era un qualcosa che ho sempre desiderato fare anch’io. È importante mostrare alla gente tutte le diverse forme musicali, perché così facendo si offre agli ascoltatori e ai fan la possibilità di farsi un’opinione più articolata. Forse, il fatto di essere cresciuto in una piccola città di provincia, mi ha portato a disprezzare la gente dalla mentalità ristretta”Axl Rose.

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