Longblond: recensione di Lento Is Dead

Longblond

Lento Is Dead

Autoproduzione

30 Novembre 2020

genere: elettro-rock, synth-wave, garage rock, garage punk

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Recensione a cura di Mamunia

Da ragazzina adoravo Buffy the Vampire Slayer, una serie tv americana dalle trame oscure e avventurose incentrata sulle vicende di Sunnydale, un piccolo borgo californiano sfortunatamente collocato sulla Bocca dell’Inferno. Tutti i personaggi finivano presto o tardi per ritrovarsi al Bronze, un locale buio, con un ampio palcoscenico dove si suonava dal vivo rock, si ballava rock e si beveva birra ascoltando rock.

Agli albori della mia pubertà osservavo affascinata questo luogo fittizio, molto più che ogni altra ambientazione immaginaria: l’idea che il rock, l’underground e il dark potessero essere motivo di aggregazione per giovani adulti (e qualche vampiro) era semplicemente sbalorditiva. E chi scrive è cresciuta tra la banda e l’oratorio del suo minuscolo paesello sui Monti Lucretili, un punto di vista limitato oltre che limitante.

Quando ho ascoltato per la prima volta Lento Is Dead dei Longblond, sono immediatamente riaffiorati i ricordi legati a quelle fantasie adolescenziali. Non ho mai voluto mettere alla prova la forza dei miei ricordi con l’adulta consapevolezza, perciò il riferimento è pura suggestione e forse cela un desiderio mai pienamente compiuto.

Il duo padovano è composto da Max Doink (chitarra e seconda voce) e R.D. (batteria, voce ed elettronica). Uno è alto, l’altro è biondo: non si conosce molto di più dei Longblond, che scelgono di celare il proprio volto e la propria identità sotto enormi occhiali da snowboard.

Lento Is Dead è il loro EP d’esordio e, nonostante la line-up essenziale, presenta un arrangiamento ricco e stratificato, che si manifesta fin dalla traccia di apertura: Dark Cities svolge in modo eccellente due ardui compiti, quello di presentare l’estetica del progetto artistico oltre che dell’EP e quello di convincere a continuare l’ascolto. La chitarra di Max emerge preponderante e spinge l’heavy rock ai confini con il gothic metal, raccontando un agglomerato urbano che si prefigura come una mater morbi, la madre di tutte le malattie, asfittica per i suoi abitanti.

Understand Nada, Lento Is Dead e Bad Fiestos, con i loro titoli in spanglish, suggeriscono di tenere in debita considerazione tanto le liriche quanto le tracce vocali. Testi e voce assumono un ruolo di comprimari rispetto alla strumentazione reale e a quella sintetica. In questo senso, la voce di R.D. rivendica uno spazio preciso, tanto sul piano del significato quanto su quello del significante, con elaborazioni estetiche pertinenti al completamento del timbro vocale: distorsioni, vocalizzi, effetto megafono, spoken word.

Ascoltando Lento Is Dead, maturo la convinzione che l’heavy rock del power duo abbia l’effetto di aumentare il mio ritmo cardiaco con un sound saturo ed elettronico, arricchito da diverse (mai eccessive) intuizioni che si aggiungono a formare i diversi strati di cui si compone l’EP. Dalle parti in scratch, al basso synth, ai loop sonori: 5 brani principali e una traccia outro, Rio Fantasma, che ne riepiloga i temi, anche grazie agli estratti vocali dai brani che la precedono.

Al termine di diversi cicli di ascolto ho la percezione chiara che a morire non sia solo il “lento” inteso come ballata stracciamutande, archetipo musicale tanto caro alla generazione dei miei genitori. Muore un intero sistema valoriale, che si riconosce(va) nella riflessività dell’esperienza musicale come figlia di uno scorrere graduale del tempo e della vita.

I Longblond non intendono con questo esprimere una critica e neppure promuovere un cambiamento. Eppure, in qualche modo, fanno un passo in più rispetto alla mera descrizione di uno stato di fatto. Con il loro EP Lento Is Dead tratteggiano un manifesto sonoro feroce: la potenza e la prepotenza della loro musica ammicca anche al dance floor, senza rinunciare all’immediatezza del linguaggio e a una sofisticata rudeness degli arrangiamenti.

Credits:

Tutti i brani sono scritti dai Longblond. I Longblond sono Max Doink (chitarra e seconda voce) e R.D. (batteria, voce ed elettronica).

Facebook: Longblond

Tracklist:

1. Dark Cities
2. Understand Nada
3. Rock’n’Roll Service
4. Lento Is Dead
5. Bad Fiestos
6. Rio Fantasma

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