The Spell of Ducks: recensione di Ci Vediamo a Casa

The Spell of Ducks

Ci Vediamo a Casa

23 Aprile 2020

Autoproduzione

genere: folk, indie, cantautorato

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Recensione a cura di Chiara Profili

Il 23 Aprile 2020 è uscito Ci Vediamo a Casa, il primo disco in italiano dei The Spell of Ducks.

Dopo il successo dell’EP Soup, del 2019, la band torinese, fondata da Ivan Lionetti e Andrea Del Col, si mette a nudo in un disco che non tradisce le aspettative generate dai loro lavori precedenti e che rappresenta un ulteriore step artistico per questo talentuoso gruppo.

Registrato, mixato e masterizzato presso il Vip Sound Studio (TO) da Francesco Priolo, Ci Vediamo a Casa è un viaggio, seppur di ritorno, fatto di nove tappe. Nove tracce che spaziano dal cantautorato italiano alla Mannarino (Scarpe Nuove), alle onde folk di Vivi Immobile, che riesce a coniugare lo stile della musica popolare irlandese, con quello della tradizione italiana, creando un nuovo genere.

Questo disco presenta delle connotazioni diverse rispetto a quelle a cui i ragazzi di Torino ci avevano abituati. Il lavoro sulla lingua italiana consente loro di esprimere concetti ancora più profondi e articolati, e il sound perde forse un po’ di quell’alone celtico e fiabesco, per risultare più concreto e nostrano.

Johnny è il brano, tra tutti, che più mi rimanda alle melodie di Soup, mentre La Casa sull’Albero, con le sue atmosfere western, ci proietta subito in un film di Sergio Leone, tra gli stivali impolverati dei cowboy e lo sguardo penetrante di Clint Eastwood.

Il violino di Alberto Occelli, una delle caratteristiche peculiari dei The Spell of Ducks, colpisce al cuore, come Ramón, ma andando a segno.

La calda voce di Lionetti e il banjo di Guido Greco ci accompagnano, invece, in un nostalgico e sofferente viaggio in America Latina. Prendere e Partire, abbandonando quella parte di mondo ‘sbagliato’, è la fotografia della disperazione di chi, a causa della povertà, è costretto a lasciare la propria terra d’origine.

Il cammino della band piemontese parte dall’antica capitale del Regno d’Italia, per poi espandersi in un giro del mondo, che ha, come meta finale del pellegrinaggio, il ritorno a casa. Every Sunshine washes my brain: ogni esperienza ci arricchisce. È questo il motto dei The Spell of Ducks.

Tracklist:

Scarpe Nuove

Every Sunshine

Chissà

La Casa sull’Albero

Johnny

Milde Sorte

Vivi Immobile

Prendere e Partire

Outro

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