Country Feedback
Season Premiere
MiaCameretta Records
17 gennaio 2020
genere: folk blues, funk, afrobeat, synth rock
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Recensione a cura di Alberto Maccagno
Season Premiere, il nuovo album di Country Feedback , rappresenta l’interessante meltin-pot musicale di Antonio Tortorello, polistrumentista del Frusinate che fa convergere nella sua musica tutta una serie di influenze di vario stampo al fine di creare uno stile unico.
Ma procediamo con ordine: la struttura musicale dell’album è particolare: infatti si apre con il brano Shuck Dat Corn Before You Eat, un ottimo apripista per il progetto che stiamo ascoltando, dove iniziano a incontrarsi una serie di epoche ed etnie musicali differenti. Il cantato risulta leggermente lontano, ovviamente per scelta, ed effettato con un filtro che rimarrà in tutti gli altri brani dell’album.
Il tutto continua a prendere forma con Love Usually Leads To Trouble, dove si presenta di nuovo uno stile molto melodico ed orecchiabile, che rende il disco emotivamente piacevole. Sono presenti giri di basso molto interessanti, l’intervento dei fiati ad arricchire le composizioni, grazie alle trombe suonate da Giulio Bozzo, e il suono vivo delle percussioni. Il ciclo iniziato con questi due brani riprenderà, per chiudersi, con gli ultimi due pezzi dell’album, soprattutto nel penultimo capitolo When We Were Young.
In mezzo c’è, però, un mondo. Infatti, a partire da Sparkles fino a Fearless, incontriamo un insieme di stesure decisamente meno “semplici” che cercano di far convivere i Beatles con il rock degli anni ’90, gli elementi come il clap e il suono delle percussioni anni ’60 con il progressive rock inglese dei ’70 e i diversi aspetti della musica afro-americana, come lo slap con cui viene, a tratti, suonato il basso (tipico del funk), con le melodie più vicine alla cultura musicale europea.
Siamo di fronte, quindi, a una commistione di diversità che si sposano piacevolmente all’interno di Season Premiere. Uno dei capitoli meglio esplicativi di quanto detto finora è il brano Bad Habits Die Hard, unico
episodio interamente strumentale dell’opera. It Sounds Like The 90’s è uno dei pezzi più interessanti dal punto di vista vocale, qui infatti vengono sovrapposte due linee vocali, una in falsetto e l’altra un’ottava sotto, che conferiscono un gusto diverso rispetto a quello del cantato presente nelle altre tracce, soprattutto per una questione di
missaggio di queste.
Sull’intera composizione musicale dell’album, a detta di Tortorello stesso, sono state importanti le influenze degli LCD Soundsystem, gruppo indie-rock elettronico statunitense, e di Kendrick Lamar, rapper afro-americano e vincitore del premio Pulitzer nel 2018.
L’album vuole essere una “resa dei conti” personale dell’artista che, raggiunti i 40 anni di vita, si trova a fare i conti con una serie di aspetti della vita. E’ sicuramente un album introspettivo ma che si rapporta con il mondo esterno, spesso analizzandolo con un occhio molto critico e “spietato”.
Inoltre, il musicista ed autore di tutti i brani del disco, si confronta con la disillusione dell’età e con le aspettative deluse negli anni, con i sentimenti, con l’amore e con tutte le complicazioni di
questo, appunto Love Usually Leads To Trouble, ma lasciando spazio sempre alla speranza come sentimento padre del disco (e, forse, della vita) con Spring Break Forever.
Quello di Country Feedback è un disco personale, intimo, ma aperto al mondo, con la voglia di trasmettere dei messaggi e delle sensazioni usando la propria storia personale come tramite,
riuscendo spesso a trovare punti di contatto con quella di chi ascolta.
Tracklist:
1. Shuck Dat Corn Before You Eat
2. Love Usually Leads To Trouble
3. Sparkles
4. It Sounds Like The 90’s
5. Bad Habits Die Hard
6. Burning The Midnight Oil
7. Fearless
8. When We Were Young
9. Spring Break Forever
Formazione:
Antonio Tortorello : voce, basso, chitarra, tastiera, sintetizzatori, percussioni, clap
Massimo Ceci: batteria, clap
Costantino Mizzoni: chitarra
Simone Alteri: chitarra, lap steel
Cristiano Pizzuti: chitarra
Filippo Strang: chitarra
Giulio Bozzo: tromba
Ettore Pistolesi: basso
Federico Pozzi: basso
Lucia Scaccia: percussioni, clap
Riccardo Cacciarella: clap
Composto e arrangiato da Antonio Tortorello – Testi di Antonio Tortorello
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