Brian Eno: Ambient 1:Music For The Airports – 1978

Recensione a cura di Andrea Musumeci

Ambient 1:Music For The Airports è un album creato dal genio visionario del musicista britannico Brian Eno (al secolo Brian George St.John le Baptiste de la Salle Eno), edito nel 1978 per Polydor Records.

Music For Airports è la prima opera di una quadrilogia di album ambient, definizione inventata dallo stesso Eno per differenziare la propria ispirazione d’avanguardia sperimentale e d’atmosfera da quel genere di musica di sottofondo commerciale destinata, invece, all’attenzione degli utenti distratti dei supermercati, oppure a luoghi d’attesa quali aeroporti ed ascensori.

Immergersi nell’esperienza audiovisiva di Music For The Airports ci trasporta all’interno di un terminal vuoto e spazioso (quantomai attuale) nel quale si contempla il conflitto tra musica e silenzio. Nel corso dei decenni, la musica elettronica ambient è diventata uno dei virus musicali più diffusi di tutti i tempi e Brian Eno si è consacrato, a sua volta, come uno dei più influenti untori e portatori sani di quel tipo di sonorità sintetiche e futuristiche.

Allo stesso modo dei contorni pittorici sfumati, in antitesi con la rappresentazione dei sentimenti forti del Romanticismo, i contorni musicali dell’impressionismo elettronico degli anni Settanta si sono rivelati sfuggenti ed hanno iniziato a comunicare un’atmosfera immaginaria e minimalista.

La musica ambient prese a modello l’esperienza seminale della corrente teutonica krautrock per costruire nuove derive strumentali anticonvenzionali, caratterizzate da suoni naturali e liturgici, con la funzionalità principale di catturare lo stato d’animo dell’ascoltatore, attraverso l’esternazione emotiva e policroma dell’artista.

La mente visionaria di Brian Eno (ex Roxy Music) fece tesoro di tutte le suggestioni sonore di quel periodo storico, per poi rielaborarle ed inserirle in un contesto multimediale dinamico e sperimentale, che si proiettava, con largo anticipo, verso un prodotto di consumo mondiale, anticipando la creazione di generi come trance ambient e dream progressive.

Music For The Airports ci trasmette calma e meditazione, mediante note e nuances uniformi, dilatate, allungate e ripetute all’infinito che scivolano via come sottofondo ambientale chill out, contemplativo, deprimente e rilassante. Un moto perpetuo e umorale che si propaga en plein air con riverberi armonici e frequenze proto-droniche, fluttuando tra poetici echi desertici lontani, primavere soleggiate, tramonti silenti ed orizzonti evanescenti.

Musicisti:

Brian Eno: sintetizzatori, piano elettrico

Robert Wyatt: piano acustico

Christa Fast, Christine Gomez, Inge Zeininger: voci

Tracklist:

1. 1/1 (composta assieme a Rhett Davies e Robert Wyatt, ex Soft Machine)

2. 2/1

3. 1/2

4. 2/2

© 2020 – 2021, Fotografie ROCK. All rights reserved.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.