The Beatles: recensione di Please Please Me

Recensione a cura di Mamunia

22 Marzo 1963. Esce Please Please Me, album d’esordio dei Beatles, prodotto da George Martin per la Parlophone (EMI).

I Beatles sono stati gli anni 60: ogni canzone è la tessera di un puzzle e contribuisce oggi a rievocare quel grande affresco sociale e culturale che rappresentarono quegli anni favolosi.

Eppure, agli inizi della loro carriera i Beatles erano scarsamente considerati in qualità di compositori: in molti li ritenevano solo l’ennesimo gruppo rumoroso destinato a scomparire nel giro di qualche anno. D’altra parte, non ci si aspettava certo che un performer potesse avere qualcosa da dire: il pop non era considerato arte, anzi, era piuttosto diffusa l’idea che si intraprendesse la carriera musicale per sopperire a carenze intellettive sulle quali sarebbe stato altrimenti impossibile edificare una carriera di successo.

Prima di loro, raramente un cantante era stato anche compositore e difficilmente un musicista di successo aveva avuto un’istruzione superiore come quella della coppia Lennon/McCartney. In qualità di autori, i Beatles poterono invece essere affiancati ai pittori e agli scrittori che contribuirono a immortalare l’arte popolare degli anni ‘60, facendo del rock ‘n’ roll un’arte non meno importante della pittura e della letteratura. Ciononostante, non deve stupire se l’atteggiamento di John e Paul in fase compositiva fosse: “scriviamo i soldi per un’altra piscina, ok?”. La consapevolezza sarebbe arrivata in seguito.

(The first session at Abbey Road, thebeatles.com)

Please Please Me venne pubblicato nella primavera del 1963, anticipato dai singoli Love Me Do / P.S. I Love You (Ottobre, 1962) e Please Please Me / Ask Me Why (Gennaio, 1963). Prima di allora, tuttavia, esisteva già un nutrito numero di canzoni a firma Lennon/McCartney. Ormai da cinque anni, infatti, i due si incontravano a casa dei genitori di Paul ad Allerton, Liverpool, per lavorare ai pezzi che avevano iniziato singolarmente: questi stralci potevano consistere in un semplice e diretto titolo, in una canzone che necessitava delle otto battute centrali, nell’idea di una melodia o nell’intenzione di riprodurre un sound che avevano appena ascoltato. Grazie al contributo di entrambi, la bozza iniziale poteva quindi assumere una forma compiuta.

Quando Paul scrisse I Saw Her Standing There, “seventeen” faceva rima con “beauty queen”: fu John a dirgli che era “una vera schifezza”, salvando così un classico della musica beat. Sin dagli albori, ogni canzone era fortemente diversificata nello stile di Paul o in quello di John: nonostante la profonda collaborazione e il comune amore per il rock ‘n’ roll, avevano un approccio alla composizione marcatamente differente. Le canzoni di Paul tendevano ad essere melodiche e ottimiste, quelle di John più ritmiche e lasciavano intuire lo stato d’animo e le ansietà dell’autore. Intuibili fin da Please Please Me, questi due diversi stili trovano la loro origine nella primissima biografia dei due Beatles e ne caratterizzeranno l’intera produzione.

(Early Recording Sessions At Abbey Road, thebeatles.com)

Fu il 9 Novembre del 1961 che Brian Epstein, in visita al Cavern Club di Liverpool, vide per la prima volta i Beatles esibirsi. Fu proprio lui a procurargli un’audizione con la Decca Records e una con la EMI, con cui il gruppo firmò un contratto il 4 Giugno del 1962.

L’audizione per la Decca si tenne qualche mese prima, il primo gennaio del 1962: l’etichetta discografica respinse i Beatles e mise, invece, sotto contratto Brian Poole And the Tremeloes. L’episodio sarebbe diventato celebre come la “peggior decisione della storia del rock”. La prima seduta di registrazione con il produttore George Martin avvenne invece il 6 Giugno, poco dopo il rientro dei Beatles dalla terza trasferta tedesca ad Amburgo. Il 16 Agosto Pete Best, che si era unito al gruppo due anni prima, fu licenziato per essere sostituito subito dopo da Ringo Starr (nato Richard Starkey), vecchia conoscenza dei Beatles e batterista di un altro gruppo di Liverpool, i Rory Storm & The Hurricanes.

Ringo si esibì per la prima volta con i Beatles il 18 Agosto del 1962 a Port Sunlight, appena fuori da Liverpool. Quando in seguito fece la sua apparizione al Cavern Club, i fan dei Beatles rimasero molto delusi nell’apprendere che Pete Best era stato rimpiazzato ed esternarono tutto il loro disappunto intonando lo slogan “Pete forever, Ringo never!”. George guadagnò addirittura un occhio nero per mano di una fan e Brian Epstein fu costretto ad assumere per un certo periodo anche una bodyguard, dopo aver trovato le gomme della sua auto squarciate.

Con questo rocambolesco inizio, il 4 Settembre 1962 si tennero le prime registrazioni alla EMI con Ringo Starr alla batteria. A proposito di quella prima esperienza con George Martin, Ringo ricorda: “Martin had thought that I was crazy and couldn’t play … because I was trying to play the percussion and the drums at the same time, we were just a four-piece band”.

Il risultato fu che Martin chiamò a suonare su Love Me Do (singolo in imminente uscita) Andy White, session-man iscritto all’Associazione Musicisti. La versione pubblicata su Please Please Me di Love Me Do, infatti, include Ringo al tamburello e White alla batteria, mentre sul 45 giri fu mantenuta la registrazione con Ringo Starr alla batteria senza traccia di altre percussioni. La presenza o meno del tamburello permette, dunque, di distinguere quale delle due registrazioni si stia ascoltando.

(Early Recording Sessions At Abbey Road, thebeatles.com)

I quattro brani presenti sui lati A e B dei singoli, entrarono tutte a far parte di Please Please Me, che fu registrato nell’arco di una sola giornata: le sessioni di registrazione iniziarono l’11 Febbraio 1963 e si conclusero alle 11 circa di quella stessa sera. George Martin aveva addirittura considerato di registrare l’album in presa diretta live al Cavern di Liverpool per fermare su nastro le grandi abilità come performers del quartetto di Liverpool, ma l’idea fu scartata poiché la location non fu ritenuta adatta per riprese audio di alta qualità.

L’ultima traccia dell’album fu anche l’ultima ad essere registrata. John quel giorno soffriva di un brutto raffreddore e stava affrontando la faticosa giornata in studio con qualche linea di febbre. Martin era dunque consapevole che registrare Twist And Shout avrebbe potuto dargli il colpo di grazia e mettere ko le sue corde vocali. Si rivelò in seguito una scelta molto fortunata: “there can scarcely have been 585 more productive minutes in the history of recorded music” (Mark Lewisohn, The Beatles Recording Sessions).

(Early Recording Sessions At Abbey Road, thebeatles.com)

I Beatles divennero ben presto un fenomeno nazionale e gli impegni aumentarono fino a portarli lontani da Liverpool. Please Please Me, si rivelò un vero successo: raggiunse la prima posizione in classifica l’11 Maggio 1963 e vi rimase per ben 30 settimane, solo il successivo disco dei Beatles riuscì a spodestarlo.

Il grandioso successo dei Beatles fece di una città industriale e fuori moda come Liverpool, l’Eldorado: schiere di agenti, manager, organizzatori di tour e funzionari di case discografiche vi si precipitarono. Fu così che la città del nord contese il primato di capitale del rock ‘n’ roll a Londra, scalando le classifiche con Billy J. Kramer & The Dakotas, Gerry And The Pacemakers, Cilla Black, Searchers, Fourmost, Swinging Blue Jeans e Merseybeats, tutti nati sulla scia dei Beatles.

Il primo Luglio del 1963 i Beatles tornarono in studio per incidere She Loves You e cominciarono, contestualmente, a lavorare all’album successivo: With The Beatles. George Martin decise di rimandare l’uscita dell’LP fino a quando le vendite di Please Please Me non avessero accennato a diminuire. Per questo fu pubblicato il 22 Novembre e registrò la bellezza di 270.000 copie solo in fase di prenotazione.

She Loves You rimase in vetta alle classifiche fino a quando non fu I Want To Hold Your Hand a raggiungere la medesima posizione e il Regno Unito, seguito a stretto giro dal resto del mondo, entrava inevitabilmente in piena Beatlemania. Riascoltando oggi Please Please Me, a quasi sessant’anni dalla sua originaria pubblicazione, viene da chiedersi: ne siamo mai davvero usciti?

Tracklist:

Lato A

1. I Saw Her Standing There (McCartney, Lennon)
2. Misery (McCartney, Lennon)
3. Anna (Go to Him) (Alexander)
4. Chains (Goffin, King)
5. Boys (Dixon, Farrell)
6. Ask Me Why (McCartney, Lennon)
7. Please Please Me (McCartney, Lennon)

Lato B

1. Love Me Do (McCartney, Lennon)
2. P.S. I Love You (McCartney, Lennon)
3. Baby It’s You (Williams, Bacharach, David)
4. Do You Want to Know a Secret (McCartney, Lennon)
5. A Taste of Honey (Scott, Marlow)
6. There’s a Place (McCartney, Lennon)
7. Twist and Shout (Russell, Medley)

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