11 maggio 1992.
Gli Iron Maiden pubblicano l’album Fear of the Dark.
Gli Iron Maiden, negli anni ’80, riuscirono a trattare l’argomento occultismo in maniera sfacciata e noncurante: gli adolescenti, all’epoca, trovavano affascinanti tutte quelle fantasie sull’occulto, sebbene, alla fine, fosse solamente un fanatismo fittizio, una metafora studiata, che gli Iron Maiden riuscirono a trasformare e rappresentare in maniera poetica e credibile.
Già alla fine degli anni ’80, e poi nei ’90, gli Iron Maiden decisero di accantonare quel tipo di soggetto e si dedicarono maggiormente a raccontare la natura dell’animo umano e le paure più nascoste dell’essere umano.
Fear of the Dark è il racconto di un paranoico che pensava di essere inseguito da qualcuno, letteralmente era così. La paura del buio.
“When I’m walking a dark road
I am a man who walks alone”.
“Fear of the dark, fear of the dark
I have constant fear that something’s
always near
Fear of the dark, fear of the dark
I have a phobia that someone’s
always there”.
Ma è chiaro che Steve Harris, autore del brano, si riferisse a un personaggio fittizio ed all’oscurità del suo abisso di paure, fobie ed instabilità; un protagonista senza volto che avrebbe potuto essere lui stesso, oppure chiunque di noi.
Fear of the Dark, certamente o probabilmente decidete voi, non sarà mai sullo stesso piano di Powerslave o Somewhere in Time, però per noi rimane comunque un gran disco e rappresenta la fine della prima fase del viaggio Maiden-Dickinson, ma ovviamente noi all’epoca non potevamo saperlo.
Bellissima anche la copertina di quest’album, che vale da sola il prezzo del disco.
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