Liam Gallagher: recensione di Why Me? Why Not.

LIAM GALLAGHER

WHY ME? WHY NOT.

20 Settembre 2019

Warner Bros.

Rock alternativo, rock psichedelico

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Liam Gallagher pubblica Why Me? Why Not. e già il titolo dell’album fornisce un grosso indizio su cosa dobbiamo aspettarci dal suo secondo lavoro solista. Sebbene possa sembrare una delle sue tipiche dichiarazioni arroganti da rockstar, Why Me e Why Not sono in realtà i nomi di due quadri disegnati da un certo artista di Liverpool di nome John Winston Lennon, entrambi finiti in possesso di Liam. L’adorazione verso Lennon e i Beatles in generale sono infatti l’essenza di questo album, nel quale il più giovane dei Gallagher, con un gesto di incredibile umiltà (sic!), riconosce i propri limiti come compositore e si affida nuovamente agli esperti Greg Kurstin e Andrew Wyatt che già avevano collaborato con lui nel primo album As You Were.

Ne escono undici brani (più tre nell’edizione deluxe) che richiamano le sonorità Lennoniane rivisitate in chiave moderna, ma anche le tipiche melodie accattivanti a firma Paul McCartney, chiaramente distinguibili nei brani Now That I’ve Found You, Halo e Alright Now.

Why Me? Why Not. parte subito fortissimo, con l’espolsiva Shockwave che è il biglietto da visita di Liam Gallagher: una canzone che avrebbe potuto benissimo essere scritta da un John Lennon del ventunesimo secolo se il destino e la follia di Mark Chapman non ce ne avessero privati prematuramente. I passaggi “Now I’m back in the city, the lights are up on me. They tried to keep me locked away but hallelujah I feel free” sono quanto più di rappresentativo ci sia di Liam, tanto che nell’ascoltarlo sembra quasi di vederlo entrare in scena con la sua tipica camminata.

I successivi due brani sono One of Us e Once; il primo è una sorta di lettera dedicata in modo molto poco implicito a Noel, nella quale vengono toccate le anime dei nostalgici fan degli Oasis (sfido chiunque a non commuoversi nel sentire Liam cantare “Act like you don’t remember, You said we’d live forever”) con un richiamo quanto mai diretto al grande successo della band e alla sua fine, avvenuta ormai dieci anni fa. Once, invece, è una ballata che pesca a piene mani nel repertorio e nello stile compositivo di John Lennon, trasposto nell’ottima interpretazione di Liam anche in versione live, con il marchio di fabbrica Oasis presente nella parola “Shine” inserita nel ritornello, cantata come solo Liam è capace di fare, con le mani strette dietro alla schiena ed un’asta del microfono sempre troppo alta.

Questi primi tre brani sono sicuramente il punto più alto dell’album, ma forse anche il suo punto debole: il posizionamento nella tracklist ai primi tre posti ne esaurisce in qualche modo prematuramente la potenza, con il resto dei brani che risultano meno convincenti o accattivanti, ad eccezione di Halo, The River e della titletrack. Brani che comunque sono stati magistralmente scritti e costruiti appositamente per accontentare le aspettative dei fan di vecchia data, calzando a pennello con lo stile di Liam. Se ne riconoscono le sonorità tipiche del britpop e dell’ultima versione degli Oasis, quelli di Dig Out Your Soul.

Nel complesso, quello che ne esce è una versione di Liam Gallagher in pace con sé stesso, consapevole dei propri limiti compositivi e ritrovato nella voce (anche se con molta probabilità ripulita in studio), che gioca sicuro regalando ai fan un album rock ‘n’roll dalle sonorità moderne, ma con le melodie di sempre, lasciando però poco spazio alla sperimentazione.

Why me? Why Not. non si scosta infatti di molto dal suo predecessore, regalandoci quindi ancora una volta un Liam credibile come artista solista, ritrovato nella sua maturità e coerenza compositiva, che non osa ma fa quello che gli è sempre venuto meglio, cioè la rock ‘n’roll star, a differenza dello sperimentatore Noel che sembra aver (volutamente) abbandonato la strada di casa.

Non è un album innovativo, non apre nuove porte inesplorate della musica, ma è quello di cui il panorama attuale ha assolutamente bisogno, e le classifche gli stanno dando ragione: nel mese di ottobre 2019 infatti, Why me? Why Not. ha occupato a lungo la prima posizione dell’Official Album Chart UK, scalzato in vetta da indovinate chi? Ovviamente da Abbey Road 50th Anniversary Super Deluxe Edition dei Beatles, chiudendo in qualche modo il cerchio.

Come dichiarato dallo stesso Liam nell’apprendere la notizia, “Who said Rock ‘n’Roll was dead?”, e per chiuderla sempre a modo suo, “I am he as you are he as you are me and we are all together.

Andrea Profili

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