KISS: recensione di Creatures Of The Night

Recensione a cura di Andrea Musumeci

13 ottobre 1982. I Kiss pubblicano il loro decimo album Creatures of the Night, l’ultimo pubblicato per l’etichetta discografica Casablanca Records.

Questo fu anche l’ultimo album dei Kiss in studio con il make-up kabuki. Riprenderanno l’uso delle maschere sul finire degli anni ’90, a partire dal disco Psycho Circus.

Sulla copertina blu notte di Creatures of the Night c’è ancora Ace Frehley, ma Space Ace non partecipò alla registrazione dell’album, che vide invece la complicità della new entry Vinnie Vincent, un virtuoso folletto della chitarra heavy metal. La svolta heavy metal è dovuta in parte proprio a lui.

Era il 1982, il genere heavy metal stava per lanciarsi dal trampolino per tuffarsi in stile High N’ Dry nel mare pop di un memorabile decennio di eccessi.

Lo crescita e lo sviluppo dell’heavy metal fu un’occasione d’oro per l’attitudine camaleontica e opportunista dei Kiss, soprattutto per lasciarsi alle spalle la musica da discoteca e gli insuccessi di The Elder.

Come già accaduto in passato, e come avverrà in futuro, i Kiss riuscirono a calarsi anche nella nuova realtà heavy metal, orientata, nel loro caso, verso una direzione più radiofonica.

Creatures of the Night è un disco decisamente heavy metal, di chiaro stampo britannico NWOBHM, sicuramente il più “heavy” che i Kiss abbiano mai prodotto.

La titletrack, che apre il disco, è praticamente identica a Over the Mountain, brano di Ozzy Osbourne del 1981. Vi invito ad ascoltare l’imbarazzante somiglianza tra i due brani, anche se preferisco pensare che sia semplicemente un gentile omaggio al “principe delle creature della notte” Ozzy Osbourne, resuscitato dalle sue ceneri proprio all’inizio degli Ottanta.

Rock N’ Roll Hell ha un sound duro, simile a quello dei Def Leppard dei primi anni ’80. I Love It Loud è un bel pezzo power rock, in stile Manowar, il brano più ruffiano dell’album, un vero e proprio inno da stadio, diretto e corale.

Keep Me Comin contiene, invece, il riff più sexy e accattivante dell’intera release; un riff che ricorda quello di Always on the Run sfornato da Slash per Lenny Kravitz, anche se la canzone del duo Kravitz-Slash è, ovviamente, postuma ed ha un ritmo decisamente più funkeggiante.

I Still Love You è l’immancabile power ballad anni ’80 che ricalca un po’ lo stile Scorpions, ma meno smielata rispetto al brano Still Loving You della rock band teutonica.

Saint and Sinner è un altro pezzo coinvolgente, che parzialmente ricorda Strange Kind of Woman dei Deep Purple, ed infine War Machine, grandissimo brano rock in cui la vera macchina da guerra è la voce cattiva ed esplosiva di Gene Simmons, forte di un riff meraviglioso che ritroveremo un decennio più tardi in Sex Type Thing degli Stone Temple Pilots.

Creatures of the Night è il lavoro discografico più duro sfornato dai KISS: Paul Stanley graffia in maniera potente e indossa perfettamente l’abito metal, mentre Eric Carr non aveva mai picchiato così forte la sua batteria.
Disco assolutamente imperdibile.

© 2019 – 2021, Fotografie ROCK. All rights reserved.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.