Marrano: recensione di Perdere – 16 marzo 2020

Marrano

Perdere

Floppy Dischi/Altini Cose

16 marzo 2020

genere: alternative rock, grunge, garage punk, industrial

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Recensione a cura di Alberto Maccagno

Il 16 marzo 2020, per Altini Cose e Floppy Dischi, è uscito Perdere, il nuovo album dei Marrano.

Avevamo lasciato la band riminese nel 2017, dopo la pubblicazione del promettente Gioventù Spaccata, ed oggi possiamo dire che le promesse sono state ampiamente mantenute.

Musicalmente, il gruppo ha lavorato molto sull’aspetto sonoro, evolvendo quello che risultava essere un punk sporco, con venature indie e alternative rock, in qualcosa di più scuro e massiccio, identificabile come grunge e con un’aggiunta di atmosfere industrial.

Il primo episodio del progetto, Pioggia Del Diavolo, presenta subito un mood rotondo e distorto, un vero e proprio muro di suono arricchito da una buonissima interpretazione vocale. A seguire, troviamo Blue Whale, brano che mostra una serie di influenze di vario stampo, a partire da Marilyn Manson e arrivando fino ai Nirvana e Trent Reznor, affermandosi come uno dei pezzi migliori di Perdere.

A questo si aggiungono L’Odore Del Distacco, una sorta di rock ballad , ruvida e tagliente, che ci fa particolarmente apprezzare l’utilizzo della lingua italiana, e Oceano Dei Vivi, la quale, oltre ad essere interessante concettualmente, conferma la potenza dell’asse grunge-alternative finora dettato.

Sam è, invece, il capitolo più emotional dell’intero lavoro (con anche una piacevole vena sperimentale psichedelica in apertura) seguito, per concludere, da A Perdere, che risulta, per certi versi, la traccia più esplicativa e nostalgica del disco.

Inoltre, in Amore Liquido, è evidente e sostanziosa la contaminazione punk rock, già piacevolmente scoperta nel passato della band, e un giro di basso molto corposo. Dal punto di vista canoro, notiamo subito un timbro di voce finto-delicato , in grado di interpretare
con grande personalità le liriche del lavoro. Questo ricorda, a tratti, le opere dei Nine Inch Nails, tra sofferenza e nichilismo, esplodendo alle volte in qualcosa di ancora più graffiato e lacerante, conferendo ulteriore intensità ai versi.

L’aspetto lirico di Perdere gode di una doppia valenza, ossia quella estetica (trattandosi di un disco da far ascoltare a tutti quelli che “eh, ma il rock in italiano non suona”) e una concettuale, affrontando tematiche attuali e aggressive senza mai scadere nel banale.
L’album si presenta, infatti, come una tormentata introspezione, una sorta di auto-analisi, alla ricerca della radice del “male” e della sofferenza, sobbalzando da momenti emotivamente coinvolgenti ad altri paranoici e borderline .

Tra i capitoli più interessanti citiamo Oceano Dei Vivi (come già detto), Gente e le due tracce conclusive, Sam e A Perdere, che ci lasciano un retrogusto amaro a fine ascolto. In conclusione, possiamo affermare come Perdere sia un disco più unico che raro, essendo
ricercato e attraente sotto tutti gli aspetti che lo compongono, e in grado di darci l’ennesima conferma del valore di una realtà come i Marrano.

Alberto Maccagno

TRACKLIST:

1. Pioggia Del Diavolo

2. Blue Whale

3. Golf

4. L’Odore Del Distacco

5. Oceano Dei Vivi

6. Quattro Venti

7. Gente

8. Amore Liquido

9. Sam

10. A Perdere

FORMAZIONE:

Andrea – Basso e voce

Daniele – Voce e chitarra

Nicola – Batteria e synth

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