Carmen Consoli: recensione di Stato di Necessità

Carmen Consoli

Stato di Necessità

Cyclope/Polydor

22 febbraio 2000

genere: rock italiano, cantautorato

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Recensione a cura di Anna Tassello

Correva l’anno 2000 e Carmen Consoli, all’apice della forma, dava alle stampe Stato di Necessità, forse il suo album più riuscito di sempre.

In un modo molto particolare, Carmen Consoli riesce a descrivere il desiderio di libertà erotica che non fa caso alla società e al giudizio degli altri, ma che, allo stesso tempo, pone un accento sull’insicurezza e sulla paura di lasciarsi andare, il tutto condito con del sentimento. Si tratta, dunque, di un vero e proprio “stato di necessità”, come espresso nell’azzeccata titletrack (“Saltami addosso dottore coraggio”), un’indagine a tutto tondo nel campo delle relazioni interpersonali, tra il desiderio di darsi e la paura dell’altro.
Già prima di iniziare l’ascolto di questo album, l’ascoltatore è in grado di capire almeno una delle tematiche più importanti di questo lavoro, ossia una sensuale allusione erotica che caratterizza più di una canzone.

La prima traccia, Bambina Impertinente, è un magnifico elettro-rock dall’arrangiamento potente, seppur privo di batteria, le cui strofe scivolano via sinuose e sensuali. L’ottima Il Sultano (della Kianca), con una potente intro di chitarra, non esclude gli episodi più dolci e struggenti. Tra questi, innanzitutto, i singoli che resero un successo quest’album: l’ardente L’ultimo Bacio, Parole di Burro, un’analisi sul rapporto forse più difficile che esista, quello con noi stessi, la “mitologica” Orfeo, col bisogno di Euridice di tornare alla vita e di affidarsi a colui che la trarrà in salvo, ed In Bianco e Nero, una riflessione sentimentale riferita alla relazione tra madre e figlia.

Al di fuori dai grandi singoli, emergono anche altre perle, quali Novembre ’99 (L’isola del tesoro), dal doppio titolo enigmatico, che racconta il “freddo” che si ha nel cuore nei momenti in cui non si riesce a creare una connessione serena con l’altro, ed Amando Señor, canzone carica di odio e risentimento.

L’epilogo racconta, con molta nostalgia, la fine di una storia, ma il vero compimento dell’album è la meravigliosa Non Volermi Male, una ballad tormentata che descrive perfettamente quell’attimo in cui tutto finisce, ma allo stesso tempo già s’intravede il barlume di qualcosa di nuovo che comincia: tra le rovine di ciò che è stato, emerge la certezza che “certe volte l’importante è sentirsi più belli, quanto basta per sentire che il mondo è vicino, e non è perfetto”. In fondo, smascherare la fragilità altrui è solo un altro modo per sentirsi come loro.

Probabilmente, Stato di Necessità è il migliore album di Carmen Consoli e ciò vale anche dal punto di vista musicale. Il disco costruisce una sintesi perfetta tra le due anime della cantante, spaziando tra chitarre distorte, brani acustici e accompagnamenti di violini: il tutto, al fine di creare un amalgama perfetto, sostenuto da una stesura dei testi molto riuscita e da una produzione impeccabile.

Formazione:

Carmen Consoli – voce, cori, basso, shaker, chitarra acustica, chitarra elettrica, mandolino, sintetizzatore
Massimo Roccaforte – chitarra acustica, cori, chitarra elettrica, sintetizzatore, pianoforte, Fender Rhodes, mandolino
Santi Pulvirenti – chitarra elettrica
Enzo Ruggiero – basso
Enzo Di Vita – batteria
Salvo Cantone – basso
Salvo Di Stefano – chitarra elettrica, cori, chitarra acustica
Puccio Panettieri – batteria
Gionata Colaprisca – percussioni
Adriano Murania – violino, viola
Gianni Attardo – tromba
Antonio Caldarella – trombone
Nino Sortino – sassofono tenore
Umberto Di Pietro – sassofono contralto
Maurizio Nicotra – clarinetto, pianoforte

Tracklist:

1 Bambina Impertinente
2 Stato di Necessità
3 Parole di Burro
4 Novembre ’99 (L’Isola del Tesoro)
5 In Bianco e Nero
6 L’Ultimo Bacio
7 Il Sultano (della Kianca)
8 Amado Señor
9 L’Epilogo
10 Orfeo
11 Equilibrio Precario
12 Non Volermi Male

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