Ryan Adams: recensione di Devolver

Ryan Adams

Devolver

PAX AM

23 settembre 2022

genere: alternative rock, alternative country, americana

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Recensione a cura di Luca Fivizzani

Prolifico quasi quanto il compianto Frank Zappa, dopo aver dato alle stampe ben tre album (Chris, Romeo & Juliet e FM) nello stesso anno solare, Ryan Adams è tornato con un nuovo lavoro in studio intitolato Devolver, edito per PAX AM Records (etichetta fondata da Ryan Adams) in forma di download gratuito.

Un disco concepito in qualità di omaggio e segno di apprezzamento verso tutti i suoi fan più affezionati, i quali – come dichiarato dallo stesso cantautore originario di Jacksonville – “alla fine non lo hanno mai abbandonato lungo tutti questi anni”. Nonostante la crisi personale e il buio che lo ha travolto nell’ultimo periodo, Ryan Adams ha potuto confidare comunque sull’affetto dei suoi sostenitori, interessati soltanto alla sua musica. Forse perché l’arte dovrebbe sempre esulare dalla vita privata di chi la produce (Woody Allen
docet).

Tra i solchi di Devolver, variegato nella struttura ma in qualche misura differente dalle precedenti pubblicazioni, troviamo riff alla Tom Petty e certa scena alternative americana degli anni ’80 incontrarsi magnificamente con il glam rock e un’immaginario onirico-fantascientifico, attraverso una combo di episodi perfettamente riusciti.

Un Ryan Adams estremamente ispirato e deciso a tornare alla sua idea di purezza musicale, scavalcando ogni trend del momento. Brani dai testi romantici, probabilmente nati da esperienze personali, che si legano alla tradizione compositiva di Ryan Adams e al suo inconfondibile tratto stilistico.

L’opener Don’t Give It Away parte con un riff alla Tom Petty per poi esplodere in un ritornello dall’andamento
boogie. Sono molte le canzoni che si basano sui boogie-woogie tipici del genere, tra cui Alien U.S.A, dove le tipiche chitarre bluesy si adagiano su tappeti shuffle.

Brani quali Marquee ipnotizzano con le loro ritmiche glam rock, mostrando chiari riferimenti a Get It On dei T-Rex dello scomparso ma mai dimenticato Marc Bolan. Medesimo richiamo in Free Your Self, che strizza l’occhio al glam ma in versione acustica, mentre le sferzate energiche di Banging On My Head e Get Away ci ricordano tantissimo il punk americano degli anni ’80, ascrivibile a band come i The Replacement. Ed è incredibile come Ryan Adams riesca a far convivere mondi tanto diversi con tanta armonia.

Ryan Adams è un artista poliedrico, innamorato della musica fino all’ultima goccia, da cui aspettarsi sempre qualcosa di nuovo. Uno che durante la sua fertile carriera non ha registrato cali in termini di creatività e qualità, e questo album ne è l’ennesima riprova.

Tracklist:

1. Don’t Give It Away
2. Stare At The TV
3. Alien USA
4. Banging On My Head
5. Marquee
6. Eyes On The Door
7. Too Bored To Run
8. Free Your Self
9. Get Away
10. I’m In Love With You
11. Why Do You Hate Me

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