Macon, 5 dicembre 1932.
Nasce Little Richard, nome d’arte di Richard Wayne Penniman, cantautore statunitense; si fa chiamare anche The Original King of Rock and Roll (“Il vero re del Rock and Roll”).
Figura di grande influenza soprattutto negli anni ‘50, fu uno dei musicisti che aiutò il genere del rock and roll a nascere e a diffondersi, diventando uno dei primi rockers a impersonare lo stile trasgressivo e oltraggioso del genere.
James Brown, che riteneva Little Richard il suo “idolo”, affermò che egli era stato il primo a mischiare il funk con il rock and roll negli anni cinquanta. Anche Paul McCartney ha confessato di aver sempre idolatrato Penniman quando andava a scuola da ragazzo, e che avrebbe voluto saper cantare come lui e Mick Jagger definì lo “il creatore” e “il suo primo idolo”. Durante gli anni scolastici, Bob Dylan dichiarava spesso che la sua ambizione più grande sarebbe stata quella di entrare a far parte del gruppo musicale di Little Richard. Nel 1966, Jimi Hendrix avrebbe detto: «Voglio riuscire a fare con la mia chitarra quello che Little Richard fa con la sua voce».
‘Il giorno prima aveva registrato ‘Lucille’, anche se la sua ‘Tutti Frutti’ era ancora ben alta in classifica. Little Richard non era stupido e sapeva che l’onda andava cavalcata quando era alta, perché è così che si fa surf nelle vendite e nel conto in banca. E adesso è lì, davanti a quelle pazze scalmanate, proprio lui che preferisce gli scalmanati, ma guai a dirlo troppo chiaramente in quel 1957. Ci sarebbe stata la rivoluzione, se bastava avere i capelli più lunghi del lecito per essere arrestato, com’era capitato anche a lui.
Royal Theatre di Baltimore, nel Maryland, 17 Gennaio 1958. Le fan su in balconata cercano di lanciarsi di sotto, direttamente sul palco, per toccarlo e portarsi a casa un bacio come souvenir. Gli addetti alla sicurezza hanno il loro daffare, ma sanno perfettamente come comportarsi. Almeno questo è quello che credono. Poi, sul charleston della batteria di Chuck Connors plana un paio di mutandine, che una ragazza coraggiosa e benemerita si è appena sfilata. C’è un attimo di smarrimento. I musicisti non sanno cosa fare. Non era mai successa una cosa del genere. La folla continua ad urlare. Aspetta qualcosa. E quel qualcosa arriva. Chuck Connors prende le mutandine, le infila nella bacchetta della batteria e comincia a sventolare, come si fa con le bandiere in curva, allo stadio.
In quel momento cambia la storia, perché tutte le ragazze del pubblico si sfilano le mutandine e le lanciano sul palco, che viene in pochi minuti coperto di biancheria intima. Quello è il primo concerto in cui accade una cosa del genere, ma non sarà l’ultimo.
Il lancio di mutandine diventerà una moda, per il rock.’
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