Seattle, 5 Febbraio 1964.
Nasce Duff McKagan, storico bassista e anima punk dei Guns N’ Roses.
Trasferitosi a Los Angeles all’età di 19 anni, per Duff la svolta arriva quando risponde ad un annuncio di una band, i Road Crew, che cercava un nuovo bassista; conosce quindi Slash, chitarrista, e Steven Adler, batterista. Nel 1985 i tre si uniscono a Izzy Stradlin e Axl Rose, dando vita ai Guns N’ Roses, che esordiscono il 6 giugno 1985 al Troubadour di Los Angeles. Suonerà con loro fino al 1997 e prederà parte alla storica reunion quasi vent’anni più tardi.
Nel periodo di pausa dai Guns, McKagan prende parte a numerosi progetti, fra cui quello più noto dei Velvet Revolver, insieme agli ex Guns Slash e Matt Sorum e con il compianto Scott Weiland alla voce.
“Ho un fratello più grande, Bruce, che suonava con la sinistra, io scrivevo con la sinistra, e così ho iniziato anche io a suonare con la sinistra perché lui aveva un basso per mancini. Mi ha insegnato ‘Birthday’ dei Beatles che, di base, comprende gran parte della scala del blues. A 13 anni, ho comprato il mio primo basso, un Gibson EBO, per 125 dollari, soldi che mi ero guadagnato consegnando i giornali. Poco tempo dopo ho comprato anche una chitarra. In realtà ero anche un batterista a quell’epoca. Ero solito suonare la batteria di qualcun altro fino a che sono riuscito a racimolare abbastanza soldi da comprarmene una mia, all’età di 17 anni. Così avevo un basso, chitarra e una batteria. In seguito, ho deciso di mettere da parte un po’ di soldi per andare a Los Angeles e mettermi alla prova. La mia batteria faceva schifo così l’ho venduta a Seattle, poi avevo dei soldi messi da parte grazie al lavoro. In quanto al Gibson EBO, non so che fine abbia fatto, ho preso un basso Yamaha e poi avevo anche una chitarra tipo Les Paul Junior. L’ho suonata un po’ di volte dopo essermi trasferito, ma in seguito si scoprì che quella chitarra era stata rubata proprio da Los Angeles, prima che io arrivassi lì. I poliziotti arrivarono a casa mia e si portarono via la chitarra. Così tutto ciò che mi restava era il basso”.
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