Gli Helloween sono una delle band più rappresentative del genere power metal. Di origini tedesche, sono stati fondati nel 1983 dal chitarrista e cantante Kai Hansen; il successo arriva, però, nel 1987 quando Hansen si rende conto di non riuscire a cantare e suonare contemporaneamente e viene quindi ingaggiato Michael Kiske con il quale gli Helloween incidono l’ album Keeper of the Seven Keys – Part I e l’anno seguente Keeper of the Seven Keys – Part II, a parer mio il loro capolavoro discografico.

Dopo album più o meno deludenti, liti interne che vedranno cambiare la formazione della band più volte nel corso degli anni, finalmente nel 2016 il gruppo tedesco vive una seconda giovinezza annunciando il Pumpkins United World Tour, una reunion epocale che vanta il ritorno dei membri storici Hansen e Kiske, affiancati dai nuovi membri come il cantante Andi Deris.
Una formula davvero ben riuscita, quella di affiancare due (tre per la verità, se contiamo anche Hansen) cantanti sullo stesso palco che alternano duetti a parti soliste regalando al pubblico uno spettacolo molto vario e coinvolgente.

Al Firenze Rocks la band ha aperto per gli Iron Maiden e la sensazione, nel guardarli, non è stata di certo quella di avere a che fare con un semplice ‘gruppo spalla’. Gli Helloween sono molto di più, un gruppo storico che ha stupito chi fino a quel momento non li conosceva ed esaltato i fan di vecchia data.

Michael Kiske, nonostante siano passati 30 anni dagli esordi, ha perso i capelli, ma non la voce, avendo mantenuto una timbrica stupenda con un’estensione vocale invidiabile; trovo che si amalgami bene col meno dotato, ma comunque bravo, Deris.
Le chitarre e le scenografie fanno il resto; la chiusura del concerto col successo I Want Out è stato uno dei momenti più entusiasmanti di tutto il festival. Un vero spettacolo.

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