Metallica: St.Anger

5 giugno 2003.
I Metallica pubblicano l’album St. Anger, per la gioia dei ‘nuovi’ fan… e la ‘santa rabbia‘ dei fan di vecchia data.

Però non estremizziamo, poiché anche buona parte dei fan più ‘attempati’, col tempo, ha apprezzato questo disco.

New wave e metal negli anni ’80, grunge ed alternative rock negli anni ’90, hanno affrontato il tema dell’angoscia esistenziale e della perdita di identità dell’essere umano, normalmente a causa dell’incomprensione del mondo e della società ostile.

A metà degli anni ’90, tutte le band metallare, che avevano avuto successo negli anni ’80, finirono per smetallizzarsi, cioè modificarono la loro identità, adeguandola al nuovo sentimento musicale dei Novanta, oltre al fatto che adeguarsi era forse l’unico modo per salvarsi dall’estinzione, per non fare la fine dei tirannosauri e soprattutto per continuare a fare soldi.

Negli anni ’90, in un’intervista, Lars Ulrich dichiarò: “I Metallica non sono mai stati metal, anzi, il sogno della band era quello di vedere il metal esplodere dall’interno“.

Personalmente, non ho capito cosa volesse dire Lars con quelle parole, ma sta di fatto che snaturare eccessivamente un qualsiasi genere, non può che portarti a fare altro, come disse una volta Ian Paice, storico batterista dei Deep Purple.

I Metallica furono uno dei pochi gruppi, nel loro genere, a riuscire a guadagnarsi una grossa credibilità negli anni ’80.

Però, dopo il 1991, dopo la pubblicazione dell’eponimo Black Album, qualcosa stava cambiando: una frangia di fan della vecchia guardia prese quel cambiamento come un vero e proprio tradimento.

Da quel momento in poi, i Metallica ammorbidirono il loro sound, con canzoni più accessibili al grande pubblico, diventando così, per molti, ‘croce e delizia’.

C’è invece chi sostiene addirittura che il primo tradimento sia avvenuto già ai tempi di Ride the Lightning, rispetto al debut album Kill ‘Em All, in cui i four horsemen avevano dichiarato esplicitamente il desiderio di uscire di casa e uccidere la gente.

Altri ancora, invece, sostengono che si siano svenduti con l’uscita di ‘And Justice for All (scusate, avete visto che fine ha fatto il basso?).

Erano i tempi in cui i Metallica pubblicavano il loro primo videoclip per la canzone One, ed era un fatto straordinario, visto che loro stessi avevano sempre espresso contrarietà nei confronti di mosse pubblicitarie come i video di Mtv.

Anche per questo motivo riscossero il consenso del pubblico: una rocciosa formazione underground che non si vendeva alle grandi catene di distribuzione. Oggi, invece, pubblicano un video al mese.

A metà degli anni ’90 si erano completamente trasformati: erano passati da band mainstream a band pop, conquistando di conseguenza un bacino di utenti più vasto. Quello che, grosso modo, accadde anche agli U2.

I Metallica, da band estrema e apparentemente priva di umorismo, sono arrivati a portare l’heavy metal nelle case di tutti, a prescindere dal ceto sociale, a conquistare dischi d’oro a ripetizione e a tenere concerti sold out ovunque.

Però, tutto questo non è un giudizio o una sentenza, sebbene possa sembrarlo, semmai va specificato che: se da una parte, come già spiegato sopra, i Metallica si adeguarono alla nuova domanda del mercato per non finire nel dimenticatoio, come invece accadde ad altre band famose, dall’altra c’è da considerare il fisiologico percorso di crescita di ogni singolo componente della band.

Del resto, una band come i Metallica, che ha all’attivo un decennio di successi, può anche decidere unilateralmente di cambiare direzione, che piaccia o meno: come direbbe Hetfield, “Nothing Else Matters”.

Come disse Eraclito di Efeso: “Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo”.

L’unica certezza in questo mondo è il cambiamento continuo. E chi si ferma è perduto.

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Dunque, oggi è l’anniversario dell’album St. Anger: qualche giorno fa stavo giustappunto riascoltando questo disco, che col tempo ho imparato ad apprezzare, come un buon disco di musica hard rock.

Poi, per un attimo ho pensato: “Ma da quando James Hetfield canta nei Foo Fighters?”.

Forse, mi inganna semplicemente il fatto che entrambe le band abbiano scritto due canzoni dal titolo simile.

A volte mi chiedo come abbiano fatto i Metallica a pubblicare una canzone del genere.

Praticamente, la brutta copia di un brano qualsiasi dei Linkin Park.
E i Linkin Park erano già la brutta copia di se stessi.

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