Monsters of Rock Cruise: il racconto della crociera per gli amanti del rock

Articolo a cura di Stefania Milani

Attenzione attenzione: post ad alto rischio invidia. Ma non preoccupatevi, mi avreste dalla vostra parte, perché so di aver vissuto il sogno di molti e, nel mio piccolo, cercherò di trasmettervene un succo.
Sono infatti sbarcata da pochi giorni dalla MORC – Monsters of Rock Cruise, che ha solcato i mari caraibici a suon di eccellenza musicale. Cinque giorni di pool party, escursioni fra Miami, Messico e Bahamas e un infinito susseguirsi di concerti, dal mattino a notte fonda: il paradiso di qualsiasi appassionato di hard rock e heavy metal.

Andiamo con ordine: da appassionata dei Darkness ho deciso di tentare l’avventura prenotando quasi un anno fa, a maggio, quando uscì il primo annuncio.
Gli headliners che accompagnavano la mia band preferita erano niente di meno che Joe Satriani, che vanta collaborazioni con Mick Jagger e i Deep Purple e da maestro di chitarra è mentore di musicisti di successo, gli Extreme, che non hanno bisogno di presentazioni, Ace Frehley, fondatore dei Kiss, e tantissimi altri tra cui i British Lion, H.E.A.T. e Accept (tra quelli che ho apprezzato di più).

Joe Satriani

Proprio Satriani ha inaugurato il mio primo giorno sulla nave e vedere il porto di Miami che si allontanava all’orizzonte non poteva trovare accompagnamento migliore, nella grande sicurezza tecnica che si traduce in virtuosismi introspettivi (o almeno così mi giungono) che mi ricordano l’inno di Top Gun, mentre le aquile americane solcavano i cieli sopra di noi sulle note di Summer Song, sebbene una delle mie preferite rimanga Always With Me, Aways With You.

The Darkness

Domenica pomeriggio le piscine del Pool Stage non hanno avuto bisogno di azionare l’idromassaggio: i Darkness hanno dato la scossa a tutta la nave e, dopo una set list pressoché invariata per i quattro mesi del tour del ventennale di Permission to Land, è stato un piacere ritrovare Solid Gold in scaletta; Justin Hawkins ha attraversato la piscina durante il walk about e poco ci mancava che camminasse anche sulle acque, con buona pace di tutti coloro che li hanno visti per la prima volta e, come sempre succede, sono rimasti letteralmente rapiti dalle performance incredibili che questi ragazzi regolarmente offrono dal vivo.
Un bellissimo tramonto ha ulteriormente aiutato a creare la cornice giusta durante Love is Only a Feeling.

The Darkness

Lunedì, dopo quattro ore di visita lampo alle rovine Maya e alle spiagge messicane, è stata la volta degli Extreme: come non emozionarsi sugli assoli acustici e fluidi di Nuno Bettencourt e su More than Words, suonata al calare della sera nel vento del mare caraibico.

Extreme

Le band maggiori hanno suonato due volte a testa in location differenti e al secondo round ho potuto godermi Barbarian, che i Darkness hanno riproposto nella seconda serata, nonché la figlia di Dan Hawkins esibirsi sulle orme di papà e zio durante Love on the Rocks With No Ice.
Epico è stato il trittico che ha visto Satriani, Bettencourt e Richie Kotzen suonare insieme durante la sessione G3 di jamming, entrando nello specifico delle tecniche più sofisticate che consentono di tenere le note il più a lungo possibile.

The Darkness

A riempire le piccole pause fra un concerto e l’altro, le photo experiences con le band (aspetto trepidante la mia con gli Extreme e gli Accept), e le sessioni di Q&A.
Una rapida occhiata alle spiagge delle Bahamas e in men che non si dica era ora di sbarcare dalla nave, non senza un ultimo aneddoto: di fianco a me, in fila per uscire, c’era proprio Nuno in persona e io non ho resistito nel chiedergli un selfie; la sua riposta, che mi ha letteralmente gelata, è stata: “are you kidding me?“. Ho incassato il colpo e lui mi ha riportata sulla terra: “we are at the security!“.
Giusto, solo io potevo incontrarlo nell’unico posto in cui è vietato fare foto.
Poi si è gentilmente offerto di aspettarmi oltre i tornelli di controllo dei documenti e farla una volta fuori.
Non ti preoccupare Nuno, come se l’avessimo fatta! In compenso, questo momento non ce lo dimenticheremo mai più.

H.E.A.T.

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