Pino Nuvola: recensione di A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi

Pino Nuvola

A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi

Pipapop Records

26 marzo 2024

genere: folk acustico strumentale, american primitive folk, bluegrass, desert session, raga indiano, folk gitano

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

A distanza di cinque anni dalla pubblicazione di Fremor Arborum, il cantautore veneto Stefano Durighel, in arte Pino Nuvola, torna in scena con il nuovo album intitolato A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi, edito per Pipapop Records e anticipato dall’uscita dei singoli Artemisia e Rupicapra.

Le dieci tracce della release, nella loro struttura acustica e rigorosamente strumentale, prendono forma attraverso un fingerpicking umbratile dal tocco nickdrakeiano e una spiritualità esecutiva densa di accordi sognanti, vibranti e coinvolgenti, a consolidare l’amore di Stefano per quell’immaginario acustico “en plein air” mutuato dall’ascolto di musicisti seminali dell’american primitive folk quali John Fahey, Jack Rose, Glenn Jones e Robbie Basho, con il suo suggestivo raga nordamericano.

Composizioni artigianali dai suoni caldi e avvolgenti, che in punta di dita scivolano su corde epidermiche alla ricerca di un istinto primordiale, tra dolcezza e inquietudine, in un crescendo d’intensità estatica dove i simbolismi della natura confluiscono nel ritmo magico e misterioso di antiche danze popolari, spogliandosi di qualsiasi compromesso con gli schemi razionali della parola.

Il titolo del disco fa riferimento a un proverbio latino, e indica quelle situazioni in cui siamo in pericolo qualunque scelta prendiamo: di fronte il baratro e il coraggio di saltare nel vuoto, alle spalle i lupi, i dèmoni che ci perseguitano. Così, coniugando l’artificio comunicativo della metafora a uno spiccato virtuosismo tecnico, Pino Nuvola prova a rievocare storie di un tempo che sembra lontano da noi, se non addirittura dimenticato, mostrando le proprietà artemisiache della musica, quale mezzo per sottrarsi ai meccanismi della vita normale, pur standoci dentro.

È, dunque, un luogo intimo e remoto quello che Stefano è riuscito a ritagliarsi con A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi, creando una sorta di sentiero sonoro che unisce le atmosfere pastorali delle suggestive praterie americane, il fascino magnetico dei paesaggi di montagna alpini e le piovose campagne della Gran Bretagna, a cui si aggiunge l’esperienza meditativa di melodiche trame indianeggianti.

facebook/Pino Nuvola

Tracklist:

1. Preludio 2. A Fronte Praecipitium 3. A Tergo Lupi 4. Datura Stramonium 5. Rupicapra 6. Artemisia 7. Vertigo 8. Edera 9. Venenum 10. Viperae

Credits:

Pino Nuvola: chitarra acustica, chitarra elettrica, lap steel

Dnezzar: piano, strings on Artemisia

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