Eccoci arrivati anche alla fine di questo 2021, al momento dei cosiddetti bilanci. Dopo innumerevoli uscite discografiche, tra produzioni mainstream e underground, Fotografie ROCK ha voluto fare il punto della situazione, selezionando i “migliori album realizzati in questo 2021” tra quelli recensiti sulle nostre pagine. Pertanto, di seguito, se vorrete, potrete incuriosirvi e leggere quelle che sono le Nostre personalissime (condivisibili o meno, poco importa) scelte musicali, sia in campo nazionale che internazionale. RICORDIAMO CHE NON È DA LEGGERSI COME CLASSIFICA.
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Amusin’ Projects: Mistery In The Making, Vol. 3
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Mistery In The Making, Vol. 3 è un disco dal carattere plurale, ricco di sfumature groove vellutate e colorazioni vintage che si assemblano e assembrano in maniera ormai collaudata al rapping anglofono di Amusin’ Projects.
Roseluxx: Grand Hotel Abisso
recensione Roseluxx Grand Hotel Abisso
Un percorso spirituale ed inquieto come le maree, in cui la solitudine e il degrado delle architetture digitali hanno sostituito il prezioso dono della suggestione, della meraviglia e il carattere identitario delle radici.
Heat Fandango: Reboot System
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Diviso tra classic rock ed elettronica ammiccante, Reboot System assimila un guardaroba eterogeneo di contaminazioni sonore e stati d’animo, attraverso i quali gli Heat Fandango riflettono sul concetto di sopravvivenza in questo presente claustrofobico e sfuggente.
Kaouenn: Mirages
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Mirages segna il definitivo step di maturazione da parte del polistrumentista jesino Nicola Amici, sia in ambito privato che professionale: uno spartito poliedrico che coniuga sincretismo tra passionale artigianato e curiosità sperimentale.
Le Mondane: Taddeo
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Le dieci tracce della release, oltre a mostrare quel caratteristico manierismo folk dall’ampio respiro conviviale, danno vita a una scrittura emotivamente corposa, passionale, vissuta, amara e tagliente, rievocando atmosfere e luci degli antichi borghi medievali per mezzo di una disillusa e ironica espressività testuale.
Michele Anelli: Sotto Il Cielo di Memphis
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Sotto il Cielo di Memphis, come dichiarato nel comunicato stampa dell’artista piemontese, è un progetto musicale che nasce dopo un viaggio negli Stati Uniti, come un sogno nel cassetto che, accarezzato a lungo, è divenuto realtà.
Balefullies: Nostalghia
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Quello di Nostalghia è uno spartito onirico che, scorticando l’intimità di corde epidermiche, si muove liberamente nella parte più torbida, fluida e sinuosa della psichedelia, mescolando gli echi lugubri del country blues elettrificato, la densa polvere dei paesaggi western e la magia malinconica della musica soul.
rOMA: 1982
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Pescando a piene mani dal riverbero energico, abrasivo, sofferto, melodico e identitario di quella controcultura collettiva alt-rock tricolore, Vincenzo Romano, col suo furente mare magnum verbale, si scaglia contro la caducità dei rapporti interpersonali e gli stereotipi di una società moderna sempre più isolata e alla deriva.
You, Nothing. : Lonely//Lovely
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Riascoltato fluidamente in cuffia, al massimo volume, Lonely//Lovely è un album omogeneo, coerente, caratterizzato da melodie semplici ma raffinate, che meriterebbe di essere presentato dal vivo, anche fuori dai confini nazionali.
Iosonouncane: IRA
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Iosonouncane mette in circolo un coacervo di ritmi inorganici, flussi di coscienza, solitudine e alienazione in perenne stato di agitazione notturna e carichi di pathos lirico new wave, in cui ogni canzone si stratifica, ribolle e si trasforma di volta in volta attraverso le 17 tappe taumaturgiche di una via crucis mistica e di redenzione.
Mogwai: As The Love Continues
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I Mogwai dimostrano di poter trascendere i limiti di genere, senza tradire l’identità post-rock di cui la band scozzese è bandiera da oltre vent’anni. L’immediatezza delle linee melodiche, il climax ascendente intorno al quale sono costruiti i brani e le esplosioni dirompenti: As The Love Continues è un album che entusiasma fin dal primo ascolto.
Shame: Drunk Tank Pink
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Seguendo le multiformi trame espressive di Drunk Tank Pink, ridipingere e stuccare i muri di rosa è l’unica forma di catarsi che abbiamo per mascherare le profonde crepe della modernità e sedare la foga dei nostri impulsi caratteriali, affidando quei pochi frammenti di fede residua al potere salvifico dei nostri sogni.
Lou Barlow: Reason To Live
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Reason to Live, nel suo stile minimalista e acoustic mode da “canzoni dell’appartamento”, si muove con disinvoltura in un candido fluttuare di atmosfere oniriche, western e landscapes agrodolci, rurali e riverberati.
Dinosaur Jr.: Swap Into Space
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La band nordamericana, col suo inconfondibile timbro nostalgico, sognante, indolente, narcolettico, sbiascicato, scanzonato e malinconico, e forte di un’identità folk rurale elettrificata dall’animo lo-fi e rimasta immutata nel tempo, è diventata una vera e propria istituzione nell’ambito della musica alternative rock internazionale.
Sam Fender: Seventeen Going Under
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Fin dalla title track, che apre l’album, il cantautore britannico ci mostra il filo conduttore, sia tematico che sonoro, di questo lavoro. Melodie catchy, ma non banali, alternate ad un rock cantautorale vecchia scuola (più statunitense che inglese), che sostengono testi amari e taglienti.
Darkness: Motorheart
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Con Motorheart, i Darkness proseguono lungo il percorso tracciato da Easter is Cancelled, migliorandosi, ma rimanendo fedeli a se stessi. Justin e Daniel Hawkins, Frankie Poullain e Rufus Taylor si confermano come abili musicisti, fini amanti delle belle melodie e superbi intrattenitori.
Ministri: Cronaca Nera e Musica Leggera
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Cronaca Nera e Musica Leggera è l’EP che i Ministri hanno pubblicato a ridosso delle riaperture in zona gialla dopo i mesi rossi di questa emergenza sanitaria, quattro canzoni che regalano ai loro fans nuove composizioni dirette, tirate, con la loro indole rock bene in evidenza e il songwriting bello deciso.
OzOra: Angelica
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Un album, quello degli ozOra, che non si può etichettare solo come metal, perché troviamo diverse atmosfere in un mix impulsivo di variazioni prog-trash, rock e addirittura funky.
Sick Tamburo: Back To The Roots (Forse È L’Amore)
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Back To The Roots (Forse È L’Amore) è un omaggio a Elisabetta Imelio, bassista e voce dei Sick Tamburo e dei Prozac+ scomparsa l’anno scorso a soli 45 anni. Disco realizzato dallo storico leader e chitarrista Gian Maria Accusani che ha rivisitato 9 brani a marchio Sick Tamburo con un piglio decisamente punk melodico.
Trivium: In The Court Of The Dragon
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La sensazione è che In The Court Of The Dragon sia un vero masterpiece, tanto per il livello tecnico ormai raggiunto dai quattro musicisti, quanto per la loro capacità di spaziare, sperimentare e dilagare in ogni angolo del metal, senza mai perdere di vista mission e sonorità.
Exodus: Persona Non Grata
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In fondo, il segreto dell’immediato groove degli Exodus risiede in alcuni capisaldi strutturali del genere: le cavalcate impetuose, il sound definito, i cori vintage e una organizzazione compositiva vincente, amalgamando ogni elemento alla fantasia malata di Gary Holt e alla tecnica dei suoi sanguinosi complici.
Helloween: Helloween
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Ed eccoci qua a domandarci perché Helloween sia già finito e perché il ritorno di Kiske e Hansen non sia avvenuto prima. Con questa verve compositiva, queste melodie e questa compattezza nel sound, possiamo solo augurarci che la line-up sia definitiva e abbia ancora tanta fame.
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