Cosmedia
Dal Momento Che
Overdub Recordings
10 ottobre 2023
genere: new wave dark, alt-rock, power rock, funk, cantautorato rock, brit rock, emo-rock
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Recensione a cura di Andrea Musumeci
A distanza di due anni dall’EP d’esordio Uno Spiacevole Incidente, autoprodotto durante il periodo di pandemia, la band Cosmedia manda alle stampe il suo primo full-lenght intitolato Dal Momento Che, edito per Overdub Recordings sotto la supervisione di Phil Liar di Monolith Recording Studio e anticipato dall’uscita dei singoli Dinamiche e Marzo ed Io.
Nati dall’incontro tra Gianluca Alterio (batteria), Antonio Bosco (tastiere, seconda voce), Mario De Vita (voce, basso) e Giuseppe Pilato (chitarra), i Cosmedia continuano a perfezionare la loro sintonia musicale e ad affinare una direzione stilistica in cui i rispettivi background confluiscono all’interno di un suggestivo mosaico sonoro dalle tessere eterogenee e dai chiari riflessi retrò: si va dalla ricerca di echi darkwave nel brano d’apertura Impossibile da Amare – nell’inclinazione tetro-melodica dei Cure di A Forest – a oscillazioni umorali di luccicante malinconia smithsiana nell’episodio finale Puzzle, dalla frizzante e pulsante verve alla The Strokes (In Discoteca, Marzo ed Io) ad atmosfere intimiste diluite in arpeggi new wave di U2 memoria (Jacopo), passando per certo cantautorato indie-rock italiano di recente fattura (Dinamiche, Magari, Saudade). Il tutto cercando di coordinare al meglio l’alchimia tra metrica italiana e formule ritmiche dal taglio anglofono.
Per ciò che riguarda lo sviluppo tematico delle otto canzoni che compongono la release (nonostante alcune scelte testuali siano ancora troppo dirette e acerbe), i Cosmedia si addentrano nelle complicate dinamiche che coinvolgono le relazioni interpersonali e nell’intricato dedalo delle emozioni, focalizzandosi sui conflittuali crocevia delle scelte esistenziali – tra il distacco e le ripartenze, tra ciò che sarà e ciò che lasciamo indietro – e sulla presa di coscienza di quelle che sono le insanabili debolezze dell’essere umano.
A fare da trait d’union introspettivo c’è il senso di inadeguatezza e confusione che condiziona la socialità, sia sul piano interattivo, sempre più orientato alla superficialità, all’indifferenza e alla nostalgia (Saudade), sia per ciò che concerne il malessere sentimentale (“oggi i muri sono stretti intorno a me, in casa il tempo non passa mai soprattutto se penso a te”) come reazione chimica a storie mai iniziate o finite male (“alla fine è tornata da te, Jacopo, alla fine è rimasta con te, resta un odore intenso che sembra miele”).
“Il perché delle emozioni, perché nascono e poi muoiono, credi a me non lo sappiamo e non lo sapremo mai”, come direbbe Federico Fiumani. Dunque, in quell’idea di congiunzione tra ipotesi e possibilità che è racchiusa nel titolo del disco, i Cosmedia si concentrano su quelle cose che non funzionano e che ci ostiniamo a far funzionare per forza, cercando di ricomporre a tutti i costi tasselli asincroni, attraverso una specie di puzzle in cui frammenti di esperienze personali, riflessioni, aspettative e stati d’animo si rincorrono e provano a combaciare tra loro.
Dopotutto, che importa se non sempre si riesce a trovare l’incastro perfetto tra rappresentazione estetica e interiore? E anche se a volte ci ritroviamo a camminare “a piedi nudi tra le schegge sparse in giro su finti parquet”, possiamo ancora perderci nell’imprevedibilità del vento e “addormentarci in un lamento”. Così, con lo sforzo di ricalibrare le traiettorie di certe illusioni, l’invito del Cosmedia è quello di lasciarsi accarezzare come fossimo sassi in riva al mare, facendo pace con le nostre immagini distorte e le nostre preziose fragilità, senza mai rimpiangere il tempo.
Tracklist:
1. Impossibile da Amare 2. In Discoteca 3. Dinamiche 4. Magari 5. Marzo ed Io 6. Saudade 7. Jacopo 8. Puzzle
Membri della band:
Gianluca Alterio (batteria), Antonio Bosco (tastiere, seconda voce), Mario De Vita (voce, basso) e Giuseppe Pilato (chitarra)
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