IFasti: recensione di Tutorial – 13 marzo 2020

IFasti

Tutorial

I Dischi del Minollo, Scatti Vorticosi Records, PARTY Tonite Booking

13 marzo 2020

genere: rock industrial, spoken word, elettronica

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Il 13 Marzo esce Tutorial, nuova fatica in studio della band italiana IFasti, nata dalle ceneri di quelli che furono i Seminole e attiva da oltre un decennio nell’ambito della scena rock/elettronica/industrial underground.

Il disco esce a cinque anni di distanza dal precedente Palestre, ma la band è tutt’altro che arrugginita, come dimostra la opener L’Umanità Migliore, traccia dalle sfumature industrial che lascia
nell’ascoltatore una patina di introspezione e riflessione, al pari della successiva Ionoi, che tuttavia si
contraddistingue dalla precedente per le atmosfere speranzose, che vanno a creare un piacevole bilanciamento con le altrettanto impegnate lyric e un beat che difficilmente stancherà le orecchie di chi
ascolta.

Su Lamore, invece, la band torna a spingere, presentandoci una traccia potente e godibile al tempo stesso, forse per il maggior spazio lasciato al reparto di chitarre, che proseguono sulla vena di serenità lasciata dal brano precedente con riff freschi ma mai banali. L’unico neo di questa meravigliosa traccia è forse il beat, che non rende la giusta dinamica a un pezzo che su quest’ultima meriterebbe un’attenzione decisamente maggiore.

Con Pietro la band torna su suoni cupi e quasi claustrofobici, ma senza perdere di
vista i fil rouge dei precedenti lavori, risultando un piacevole episodio che porta una ventata d’aria fresca all’interno della tracklist; quarta posizione azzeccata senza ombra di dubbio.

Le chitarre tornano poi a fare da
protagoniste su Bomba, con un’intersezione di riff proiettati in una realtà più che mai riflessiva che elevano
questo brano a uno degli episodi migliori di questo LP. Menzione d’onore merita il solo di sax, che impreziosisce ulteriormente un lavoro che già non aveva bisogno di altri spunti per essere considerato un centro pieno messo a segno dalla band torinese.

Buoni Anni vede invece tornare alla ribalta le sonorità più elettroniche, quasi a fungere da breve pausa riflessiva per prepararci all’epilogo affidato a Tpunto4 e Meritiamo, due brani che sintetizzano al massimo le influenze elettroniche del gruppo, unite ad un egregio lavoro chitarristico, con i quali i IFasti mostrano tutta la loro esperienza e tutto il loro potenziale.

Ma quindi, possiamo dire che la band è riuscita nell’intento di dare alla luce un capolavoro? La risposta appare difficile,
ma ciò che il gruppo potrebbe adottare è senz’altro un approccio meno impegnato ai testi, che a volte si riducono ad essere niente di più che un semplice esercizio di stile, mentre sul lato meramente strumentale difficilmente si troveranno punti deboli: la band ha gusto ed esperienza, tutte le carte in regola per poter uscire dall’underground e puntare più in alto.

Andrea Macao

Tracklist:

1. L’Umanità Migliore

2. Ionoi

3. Lamore

4. Pietro

5. Bomba

6. Buoni Anni

7. Tpunto4

8. Meritiamo

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