Paul Armfield: recensione di Domestic

Paul Armfield

Domestic

autoproduzione

4 settembre 2020

genere: country-folk cantautorale

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Recensione a cura di Alberto Maccagno

Il 4 settembre 2020, sotto autoproduzione, uscirà Domestic, il nuovo album di Paul Armfield.

Il cantautore britannico torna sulle scene, e lo fa in grande stile, con un disco ideale per chi ama il cantautorato più puro. La struttura musicale del progetto è volta a valorizzare la bella e calda voce di Paul Armfield e i suoi versi ed è costituita da basi di chitarra emozionali su cui si ricamano le melodie e le parole
dell’artista.

Le influenze di genere più palesi sono quella del folk e a tratti del country (specialmente in You), le quali contaminano piacevolmente la nuda semplicità delle stesure. Nonostante il livello dell’opera sia complessivamente notevole, incontriamo degli episodi eccellenti in I’m Not Here, secondo brano della scaletta, Wrong e la conclusiva Alone.

Le liriche di Domestic portano in esse una sensazione di serenità, almeno apparente, sfumata dai colori delle riflessioni e dei sentimenti. Un disco concepito durante tutto l’ultimo inverno ma caratterizzato da un mood autunnale, chiuso in sé stesso alla ricerca di sicurezze e risposte, oltre che di pace e silenzio.

Il concetto di casa è ridondante, con quest’ultima intesa tanto come posto fisico quanto come rifugio del cuore e dell’anima, fotografato al meglio dalla prorompente sensibilità di Armfield (constatabile soprattutto in capitoli come Home o Heartache) .

Durante la pandemia da Covid-19, che ha afflitto il mondo negli ultimi mesi, l’autore ha avuto modo di rifugiarsi nel proprio “io” e di allontanare le inutilità quotidiane a favore dell’essenzialità più
profonda. Questa particolare scelta è raccontata in I’m Not Here, che porta con sé un senso di distacco e di allontanamento da una società disfunzionale e rumorosa, e nella prima citata Alone, la quale tratta la scelta condivisa di perdizione e di rinuncia allo spazio e al tempo a favore di un sentimento d’amore cristallino e unico.

In conclusione, possiamo affermare che Domestic sia più un album di risposte che di domande, in grado di far trapelare una godibile serenità e un carico di vibrazioni positive attraverso il canto e le parole di Paul Armfield.

TRACKLIST:

1. January

2. I’m Not Here

3. You

4. Home

5. Nowhere

6. Fledgling

7. Flagbearers

8. Wrong

9. Heartache

10. Alone

FORMAZIONE:

Paul Armfield – voce, chitarra

Giulio Cantore – chitarra, cavaquinho

Johann Polzer – batteria

Max Braun – basso, produzione

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