Mono: recensione di Pilgrimage Of The Soul

Mono

Pilgrimage Of The Soul

Pelagic Records, Temporary Residence Ltd., New Noise China

17 settembre 2021

genere: post-rock, ambient, dream, piano ballad, elettronica sperimentale, disco techno, post metal, library, emocore

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

A distanza di due anni dalla pubblicazione del precedente Nowhere Now Here, i giapponesi Mono (attivi dal 1999 e con alle spalle dieci album in carriera) rilasciano il loro undicesimo lavoro discografico intitolato Pilgrimage Of The Soul, edito per Pelagic Records, Temporary Residence Ltd. e New Noise China, e anticipato dall’uscita dei video dei primi singoli estratti Riptide ed Innocence.

Un granello di sabbia può apparire come un minuscolo frammento di materia oppure come l’infinitesima parte di una visione più grande.

Vedere un mondo in un granello di sabbia

E un paradiso in un fiore di campo

Tenere nel palmo della mano l’infinito

E l’eternità in un’ora

Così, ispirandosi ai primi quattro versi di Auguries Of Innocence, quintessenza della poetica visionaria di William Blake, il navigato quartetto nipponico Mono mette in musica un concept multidimensionale (scritto e registrato durante il lockdown, mixato da Steve Albini e forte della collaborazione di numerosi artisti) che, guardando verso orizzonti introspettivi, giardini incontaminati e landscapes crepuscolari e autunnali, rilascia un’intensa altalena emotiva dai contorni sfumati e sospesa tra solitudine, malinconia e momenti di distensione, dolcezza, serenità e indole melodica orientale, quasi a voler mettere in pausa tutte le inquietudini esistenziali e i cambiamenti alienanti inferti della contemporaneità.

Con la stesura di Pilgrimage Of The Soul, ne consegue un moto perpetuo e umorale che si propaga en plein air, trasportato da una tempesta di suoni amniotici, luccicanti, fluidi e asciutti, suggestioni epidermiche, tramonti silenti e bagliori in chiaroscuro struggenti, in un susseguirsi di stati d’animo tanto lontani quanto consequenziali che, per sottrazione, finiscono per dilatarsi nella crasi tra corporeo e spirituale, avvalendosi di quel raffinato e ammaliante linguaggio compositivo comunemente chiamato library music, così intimamente acustico e indirizzato alle sonorizzazioni multimediali, quasi di rimando badalamentiano.

Le otto tracce che compongono Pilgrimage Of The Soul, coniugando un flusso creativo in linea con il gene omozigote di Mogwai, Sigur Rós, Explosions In The Sky e Maserati, delineano quello che può essere definito come un vero e proprio pellegrinaggio dell’anima; un percorso spirituale, catartico e suscettibile di sensazioni ed emozioni satellitari che oscilla e sembra fluttuare in assenza di forza di gravità, tra sonorità quiet e loud, dimensione tangibile e astratta, tensione e rilassamento, arrangiamenti di archi e sezioni di ottoni ad arricchire il nucleo compositivo.

Abbracciando atmosfere ambient sognanti, delicate, umbratili e a tratti commoventi di piano ballad, i Mono si lasciano andare ad estemporanee e drammatiche deflagrazioni ritmiche post metal e deviazioni synth techno, mitigate dalle lunghe note rarefatte e dagli arpeggi minimalisti del post-rock, il tutto orchestrato in chiave sperimentale e interamente strumentale.

Esiste, pertanto, un’invisibile interconnessione tra elementi celesti e terreni che passa attraverso la contemplazione della sinfonia del mondo, del ciclo della vita, della complessità della natura e della lineare circolarità del tempo, facendo semplicemente scivolare dei granelli di sabbia tra le dita oppure osservando un fiore selvatico, cogliendone il profumo, l’unicità e la magia, nel tentativo di riscoprire quello spirito della meraviglia impermeabile al pregiudizio, che brilla negli occhi e nell’innocenza genuina con cui un bambino scopre la semplicità delle piccole cose dell’universo e di ciò che è infinito.

https://www.facebook.com/monoofjapan

Membri della band:

Takaakira “Taka” Goto: chitarra

Tamaki Kunishi: basso, pianoforte, glockenspiel

Hideki “Yoda” Suematsu: chitarra, organo Hammond

Dahm Majuri Cipolla: batteria, sintetizzatore

Tracklist:

1. Riptide

2. Imperfect Things

3. Heaven In A Wild Flower

4. To See A World

5. Innocence

6. The Auguries

7. Hold Infinity In The Palm Of Your Hand

8. And Eternity In An Hour

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