Recensione a cura di Andrea Musumeci
8 Novembre 1980. Esce Ace Of Spades, il quarto album in studio dei Motörhead. Uno dei migliori album in studio della band inglese, sulla cui copertina appare, per la prima volta, una foto dei componenti dei Motörhead.
Nel 1980 il punk era già passato di moda, mentre stavano spopolando le influenze new wave dark, la disco music e la NWOBHM, di cui i Motörhead furono importanti esponenti. Nello stesso anno videro la luce uscite discografiche significative per quella che sarebbe stata la nuova direzione dell’heavy metal: da British Steel dei Judas Priest all’esordio omonimo degli Iron Maiden, da Heaven And Hell dei nuovi Black Sabbath, con Ronnie James Dio al posto di Ozzy, a Blizzard Of Ozz proprio dell’esule Osbourne.
Ace Of Spades si collocava alla perfezione in quel quadro total British, come degno successore del rivoluzionario Overkill, pietra miliare del genere. Il brano da cui prende il nome il disco diverrà, infatti, il più famoso dei Motörhead. Ne verranno fatte numerosissime cover ed il giro iniziale di chitarra verrà ripreso per anni da molte altre band.
Ace Of Spades è uno di quei brani da ascoltare in auto a tutto volume, o forse no, se volete evitare di essere inseguiti da una pattuglia a sirene spiegate. Ha un suono polveroso che rimanda al deserto, alle scazzottate nei saloon del far west, e sebbene il testo parli di una partita a carte, il gioco d’azzardo è solo una metafora della vita per come la vedeva Lemmy.
La seconda traccia Love Me Like a Reptile è un altro episodio energico in pieno stile Motörhead, che ha come tema una delle grandi passioni di Lemmy: non il Jack Daniel’s, ma il sesso. Tema ripreso anche in Fast And Loose.
Shoot You in the Back è un omaggio ad un altro degli amori del frontman dei Motörhead. No, non sono le droghe, ma i film western. Già, in Ace Of Spades abbiamo ritrovato queste atmosfere e i riferimenti al lontano e selvaggio ovest sono ben visibili nell’artwork.
Nella traccia Fire Fire, le focose chitarre marciano spedite incendiando gli impianti hi-fi. Altro riff pazzesco è quello di Jailbait, che è però praticamente identico a quello di School’s Out di Alice Cooper, solo suonato a velocità doppia. Diciamo che la contaminazione, nella musica, è inevitabile. Anche i Motörhead avevano ripercorso i solchi stilistici di realtà seminali hard rock e blues degli anni Settanta, diventando successivamente, a loro volta, motivo d’ispirazione per molti gruppi degli Ottanta, fra cui anche quelli della Bay Area Di San Francisco (Metallica, Slayer, Megadeth).
Ace Of Spades prosegue come un continuo schiaffo in faccia, una martellata sul cofano della macchina, una rincorsa verso non si sa bene cosa e neanche importa saperlo, perché l’inseguimento è meglio della cattura.
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