The Rolling Stones: recensione di Let It Bleed

The Rolling Stones

Let it Bleed

Decca Records

5 dicembre 1969

genere: blues, hard rock

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This record should be played loud”, così c’era scritto sotto la copertina di questo disco.

È il 5 Dicembre 1969, esce Let it Bleed, un album che chiuderà gli anni Sessanta e darà il benvenuto ai Settanta.

Lascia che sanguini, un disco dal titolo profetico: solo il giorno successivo, l’uccisione di uno spettatore al festival di Altamont, fortemente voluto dalla band in risposta a Woodstock, sarà un elemento sufficiente per considerarli quasi alla stregua di Lucifero.
Si tratta dell’ultimo album di Brian Jones con i Rolling Stones: lo stesso, infatti, appare solo in You Got the Silver, poiché ormai debilitato dall’uso di droghe. È anche il primo con Mick Taylor, chiamato proprio a sostituire Jones, che morirà dopo solo un mese dal reclutamento di Taylor nel gruppo.

Let It Bleed è un progetto che rispecchia alla perfezione il periodo storico in cui venne inciso: Gimme Shelter apre le danze ed è un grido di paura di coloro che vivono durante la guerra del Vietnam, che vedono la fine del sogno Hippie e che sono alla ricerca della propria strada.

Love in Vain e Midnight Rambler sono due pezzi blues che rendono ancora più incalzante ed eccitante l’album, Country Honk non è altro che la versione country del singolo Honky Tonk Women, mentre Live With Me è un brano puro e semplice, guidato da un basso corposo e due chitarre.

Seguono Let it Bleed, che ha come protagonista il piano in un’atmosfera country, You Got the Silver con Richards alla voce, Monkey Man sorretta da un’impronta hard rock, mentre You Can’t Always Get What you Want, brano finale, riporta i sognatori con i piedi per terra: non puoi sempre avere ciò che vuoi, ma se ci provi, otterrai ciò di cui hai bisogno. Basta accontentarsi. Il coro e le percussioni rendono il brano una vera e propria opera rock.

L’intro del primo e dell’ultimo brano si oppongono e si completano: riff di chitarra tetra e cupa che si spinge verso la disperazione e, a contrasto, un coro angelico di voci bianche.

Nonostante i problemi ed alcune situazioni spiacevoli, con questo lavoro la band inglese mostrò al mondo intero ciò di cui era capace: innovazione, con un occhio (e un orecchio) sempre rivolto al passato. I Rolling Stones hanno preso il blues, l’hanno interiorizzato e sono riusciti a proiettarlo nel futuro.

Membri della band:

Mick Jagger
Keith Richards
Brian Jones
Bill Wyman
Charlie Watts
Mick Taylor

Tracklist:

1.Gimme Shelter
2.Love in Vain
3.Country Honk
4.Live with me
5.Let it Bleed
6.Midnight Rambler
7.You got the Silver
8.Monkey Man
9.You can’t always get what you want

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