Tygers Of Pan Tang: recensione di Bloodlines

Tygers Of Pan Tang

Bloodlines

Mighty Music

5 maggio 2023

genere: hard rock, heavy metal, pop metal, AOR

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Recensione a cura di Marco Calvarese

Cosa diavolo hanno da dirci ancora i Tygers Of Pan Tang, dopo 45 anni di carriera sospesa tra british power e radio rock? Nel 2023, molti – me compreso, non lo nascondo – risponderebbero “nulla” e passerebbero oltre. Beh, lasciatemi dire che sbaglierebbero. Anch’io mi sono dovuto ricredere.

A distanza di quattro anni dal precedente Ritual, gli inglesi Tygers Of Pan Tang mandano alle stampe il nuovo album intitolato Bloodlines, un comeback discografico senza sbavature, caratterizzato da una copertina spettacolare (che raffigura una tigre d’ordinanza che emerge da una palude di sangue) e dall’esordio in studio di Francesco Marras alla sei corde. Ormai parliamo di una band anglo-italiana e, trattandosi di un nome di culto della scena old school, un pizzico di orgoglio ci sta tutto.

Molto differente dal roccioso e decisamente “heavy” Ritual, Bloodlines si lascia perfino preferire, alla lunga, perché più vario e ricco di spunti, spaziando con disinvoltura tra lo speed metal e l’AOR. Produzione cristallina ma, permettetemi di aggiungere, più radio-oriented rispetto al passato prossimo, nostalgica quanto occorre, ma aperta agli effetti più moderni: il sound che emerge dalle casse stupisce per freschezza e dinamicità.

Un paio di ascolti sono più che sufficienti per calarci in atmosfere senza tempo, vagamente orientali, cullate da melodie vocali e cori sapientemente amalgamati a ritmiche sostenute e assoli trascinanti, che attraversano epoche musicali come un fiume carsico, con la sicurezza discreta dei fuoriclasse e nel cui letto armonico ci si abbandona alla corrente senza mai stancarsi.

Il viaggio prende le mosse dal power con refrain radiofonico della potente opening Edge Of The World, per proseguire con il rock muscolare e tarato sui bassi di In My Blood, e poi subito e senza respiro con lo speed-proto thrash, condito da riff metallica-style, nella ruggente Fire On The Horizon. La nostalgia fa capolino tra sentori Dokken e Van Halen in Light Of Hope, ma non abbiamo ancora visto niente, perché il nastro del tempo si riavvolge ancora nella bonjoviana Back For Good, ruffiana quanto basta, con quel giro di basso e quel mid-tempo che fanno tanto stadio-rock anni ’80.

I veterani Tygers Of Pan Tang sembrano davvero conoscere gli ingredienti segreti dell’hard rock più “catchy” e, da navigati chef, li riversano tutti in questo disco. Ed è già tempo di ballata: pianoforte sotto i riflettori e chitarra dal sapore Survivor sullo sfondo, Taste Of Love è paradigmatica nel suo genere, davvero riuscita. E anche quando i Nostri decidono di andare più sul tradizionale, come in Kiss The Sky, il riffing è accattivante e trascina. Non ci sono veri e propri filler o cadute di tono, in Bloodlines: prova ne sia un episodio come Believe, che escogita il fraseggio fra melodia vocale e chitarra; semplice, ma pesante per tenere viva l’attenzione. Marras sembra essere perfettamente a suo agio con la band e la sua ascia valorizza ogni frame, senza manie di protagonismo.

Ma, se i brani centrali non deludono, il finale è addirittura da urlo. A New Heartbeat sfoggia il riff più riuscito dell’album e regala emozioni, mentre la closer Making All The Rules è, a parer mio, una hit da top ten dell’anno, trovando la cucitura perfetta fra un arpeggio country rock e un finale in cui esplodono le chitarre elettriche: come se, stanotte, la stella dei Ghoultown e quella dei Whitesnake si baciassero sulle note delle chitarre dei Maiden.

Bloodlines è un lavoro che si gusta meglio quando si ha l’età per ricordare i fasti del genere, perché non ha nulla da invidiare alla “golden age”, ma è di tale, raffinata fattura da meritare una chance da parte di tutti gli amanti della musica fatta come si deve: presto le melodie classiche torneranno in auge e allora le tigri anglo-italiane saranno pronte a mordere ancora, statene certi.

Tracklist:

1. Edge Of The World 2. In My Blood 3. Fire On The Horizon 4. Light Of Hope 5. Back For Good 6. Taste Of Love 7. Kiss The Sky 8. Believe 9. A New Heartbeat 10. Making All The Rules

Membri della band:

Jack Meille – voce
Robb Weir – chitarra
Francesco Marras – chitarra
Huw Holding – basso
Craig Ellis – batteria

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