Willy Wonka Was Weird
Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito
(R)esisto
29 ottobre 2021
genere: dream wave, synth wave, vapor wave, cantautorato, sonorizzazioni
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Recensione a cura di Andrea Musumeci
A due anni dal suo esordio discografico 022016032019, Willy Wonka Was Weird (alter ego di Paolo Modolo) manda alle stampe il suo secondo album intitolato Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito, ancora a firma (R)esisto e anticipato dall’uscita dei singoli Di(o)dio e Cala La Nebbia A Sedriano.
Già membro degli In My June e della noise/core band Anarcotici, Willy Wonka Was Weird (nome preso chiaramente in prestito dal bizzarro ed eccentrico fabbricante di dolci) dà continuità al suo progetto solista attraverso un lavoro intimo, autobiografico e dall’intenso impatto emotivo: un distillato poetico con il quale il cantautore trevigiano affina la sua cifra stilistica e svela un nuovo capitolo di crescita personale, tramutando i fragili frammenti di vita in canzoni.
Le sei tracce di Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito, al pari di istantanee ricoperte da una sottile condensa di fuliggine (come quella che viene rilasciata dai camini durante l’inverno), si muovono all’interno di un registro elettronico contemporaneo, proteiforme e dall’anima fatalista: uno spartito in cui dilatazioni lounge e melodie dream-wave riverberate, vaporizzate, nostalgiche e fluttuanti avvolgono vocalità eteree, ovattate e ammalianti, traendo ispirazione da quella bruma di periferia dove le granulose gocce di brina si insinuano e si fondono con l’aria circostante, creando, di fatto, un’atmosfera densa, mistica, impalpabile, malinconica, romantica, quasi sfuggente e talvolta sofferente.
Nel tentativo di lenire le contratture del passato e preservare un’identità fatta di ricordi, demoni, emozioni, promesse e pagine vuote ancora da scrivere, Willy Wonka Was Weird va alla ricerca di quei bagliori cantautorali in grado di riaccendere un flebile lume di speranza (come intuibile dall’artwork) e restituire un riflesso di rinascita e riconquista, che sia di impulso a non arrendersi, a voler proteggere la virtù dei nostri affetti dal disfacimento morale del presente, ma senza rinunciare a quello che non abbiamo, vale a dire i nostri sogni.
Prestandosi a una lettura filosofico-religiosa del dualismo simbiotico tra elementi trascendentali come il Nulla e l’Infinito, attribuendo a entrambi il significato di liberazione, a seconda della prospettiva ideologica, la materia tematica di Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito si manifesta, dunque, nel turbamento interiore e letterario (leopardiano) del suo autore e, in generale, per quella che è la ripetizione ciclica della storia, dell’essere umano: smarrito ogni riferimento spirituale, si finisce col confondere il bene con il male, il purgatorio con il paradiso, facendo emergere quelle che sono le profonde delusioni dell’uomo ordinario joyceiano, con tutti i suoi drammi interiori, le sconfitte e le risalite.
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Tracklist:
1. Il Suicidio Della Notte
2. Cala La Nebbia A Sedriano
3. Di(o)dio
4. Nato Sotto Il Segno Di Nessuno
5. Sorridere A Berlino
6. Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito
Credits:
Registrato e mixato al Natural Head Quarter Studio di Ferrara da Michele Guberti con la produzione artistica di Massimiliano Lambertini, Michele Guberti, Manuele Fusaroli e Willy Wonka Was Weird e la partecipazione alla voce in alcuni brani della cantautrice Desta.
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