2 Febbraio 1979.
Muore Sid Vicious, leggendario bassista dei Sex Pistols, stroncato da un’overdose di eroina.
La sua morte rimarrà sempre uno dei grandi misteri del rock, infatti morì il giorno seguente al suo rilascio dalla prigione di Rikers Island, nel periodo in cui era ancora l’unico indagato per l’omicidio della sua storica fidanzata Nancy Spungen.
Le teorie sulla sua morte sono molteplici, si parla del fatto che dopo una disintossicazione, Sid avesse preso molta più droga di quella che il suo corpo potesse tollerare, che la droga fornita dalla madre fosse troppo pura, ma anche che Sid, che aveva già tentato molte volte il suicidio, si sia procurato un’overdose per tenere fede ad un patto suicida che aveva stretto con Nancy: “Avevamo un patto di morte.
Devo mantenere la mia metà del patto. Vi prego di seppellirmi accanto alla mia piccola, nella mia giacca di pelle, nei miei jeans e nei miei anfibi. Addio”.
Queste furono le ultime volontà di Sid Vicious, all’anagrafe John Simon Ritchie, ultime volontà che, almeno ufficialmente, non furono rispettate: Nancy fu seppellita in un cimitero ebraico, nel quale Sid, non di razza ebraica, non poteva essere a sua volta seppellito. Il corpo di Sid venne cremato, ed in merito alla sorte delle sue ceneri esistono due versioni. La prima è che la madre di Sid riuscì a spargere le ceneri del figlio sulla tomba di Nancy, la seconda è che, nel viaggio di ritorno in Inghilterra da New York, dove Sid era morto, le ceneri di Sid andarono accidentalmente disperse.
Sid Vicious è stato autodistruttivo, voleva morire come Iggy Pop… un musicista senza talento, lui stesso sapeva di non saper suonare, sapeva a malapena imbracciare un vero basso elettrico, non c’era molta differenza tra lui e chiunque possedesse un basso elettrico e un amplificatore; ma Sid era la vera rockstar; che piaccia o meno, ha rappresentato l’essenza dell’ideologia punk britannica e rimarrà per sempre un’immagine indelebile e immortale di quell’iconografia.
© 2019, Fotografie ROCK. All rights reserved.