Heswall, 14 maggio 1962. Nasce Ian Astbury, cantante inglese, leader, frontman e cofondatore della storica band britannica The Cult.
Ian Astbury è cresciuto nel mito di Jim Morrison ed è un profondo conoscitore della cultura degli Indiani d’America.
I The Cult sono stati capaci di unire sotto la stessa bandiera i darkettoni reduci dalla fine del punk di fine anni ’70, e i rockettari da strada di metà anni ’80.
Ho letto diverse critiche nei loro confronti: secondo alcuni detrattori non erano originali, ma soltanto cavalcatori di mode. Del resto, nessuno di noi può piacere a tutti.
Dopo l’inaspettato successo dell’album Love, che è stato il disco gothic rock più venduto di tutti i tempi (più dei Cure della trilogia, dei Sisters of Mercy, dei Joy Division e dei Bauhaus), Ian Astbury e Billy Duffy si tolsero definitivamente vestiti e pose tenebrose per indossare i panni dei rockers.
Fu così che nacque, nel 1987, Electric, disco pieno di riferimenti rock blues anni ’70, vedi Led Zeppelin, Ac/Dc, Rolling Stones e Cream, fonte di ispirazione per Astbury e Duffy.
Con questo cambio di pelle, inoltre, Ian Astbury liberò finalmente quella carica animalesca da palco che possedeva e che riuscì ad estendere al meglio, così come il suo timbro di voce e i suoi atteggiamenti, fin troppo debitori nei confronti del ‘Re lucertola’, suo idolo giovanile.
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