Brian Burgan
Obey To Black
Pitch the Noise Records
28 novembre 2019
genere: trip hop, electro rock, dubstep, techno
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Recensione a cura di Alberto Maccagno
Il 28 novembre 2019, per Pitch the Noise Records, è uscito Obey To Black, il debut album di Brian Burgan.
Un disco da ascoltare ad occhi chiusi, un viaggio interstellare nei mondi musicali di Brian Burgan. Il compositore e produttore campano ci propone un progetto interessante, prevalentemente strumentale e volto a giocare sull’accuratezza delle produzioni e sull’emozionalità dei suoni.
Le influenze che arricchiscono l’opera sono molte e decisamente differenti fra loro; si passa da melodie eteree e space (solitamente disturbate da ritmiche serrate e/o rumori di fondo) a stesure di matrice dubstep e techno che conferiscono sfumature bluastre al tutto, incontrando lungo il cammino anche ritmiche trip-hop ed elettro-rock.
Il mood del lavoro è scuro e pregno di una sensazione di calma apparente pronta a detonare in qualsiasi momento, dettaglio particolarmente a fuoco in Not Yet. I pochi interventi vocali presenti sono azzeccati e aggiungono tratti di leggerezza, come nel caso di Neverending Spell (unica traccia a fare un uso più massiccio del canto), o di drammaticità, ad esempio in Are The Stars Dying?, ai brani che compongono la release.
Obey To Black , quindi, risulta essere ricercato e ragionato in tutti i suoi passaggi, senza lasciare nessun dettaglio al caso nella sua composizione.
Tuttavia, l’album denota una pecca che accomuna svariati progetti del genere, ossia la mancanza (o la poca immediatezza) di uno storytelling forte e preciso che faccia da filo conduttore nell’avanzare di questo. Senza quest’ultimo il disco suona, a tratti, un po’ fine a sé stesso e brano-centrico, privo di un’effettiva sceneggiatura a mescolarne i validi ingredienti.
Gli episodi di maggiore interesse sono la prima citata Are The Stars Dying?, pezzo sfaccettato e che gode di una narrazione interna interessante, Wreck, che fonde ritmiche elettro con elementi dubstep, e Box Of Memories, canzone cinematografica e avvolgente su cui lasciar scorrere le “immagini” e i pensieri. Degna di menzione è anche la conclusiva Rokkr, altro momento “soundtrack” denso e malinconico che mette la parola fine a questo viaggio psichedelico.
Insomma, Obey To Black è un’opera forte e curata nei particolari che mette piacevolmente in mostra il talento e l’immaginario di Brian Burgan, costituendo un buon inizio per la carriera dell’artista, ma a cui manca una trama potente e stravolgente per essere completamente intrigante.
P.S. Dal 6 luglio 2020, sempre per Pitch the Noise Records, il disco è disponibile anche in formato vinile.
TRACKLIST:
1. Ashes
2. Obey To Black
3. Are The Stars Dying?
4. Not Yet
5. Neverending Spell
6. Wreck
7. Box Of Memories
8. Esbat
9. Rokkr
FORMAZIONE:
Brian Burgan – produzione, voce (traccia 2)
Giorgia D’Eraclea (Giorgieness) – voce (traccia 2)
Giuliana Fioretti (G.Punto) – voce (traccia 2, 3)
Francesca Andrisano – voce (traccia 5)
Elena Rivoltini – voce (traccia 5)
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