Dea Matrona

Dea Matrona

For Your Sins

3 Maggio 2024

Autoprodotto

Genere: indie rock, country rock, soft rock

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Recensione a cura di Stefania Milani

Oggi andiamo idealmente in Irlanda a conoscere una band che si sta facendo strada passo dopo passo, ricevendo ottimi riscontri: le Dea Matrona.
Le ho scoperte come gruppo di supporto ai tour che stavo seguendo con interesse; il nome in latino mi ha incuriosita e così le ho cercate su una piattaforma di streaming.

Il loro album più recente era lì, con una copertina turchese e due ragazze dal look accattivante, che prometteva carattere e personalità.
Ho così scoperto che Molly McGinn e Orlaith Forsyth hanno percorso tutta la trafila della gavetta più autentica, quella che implica errori da cui si impara, costruisce carattere e autostima, e porta ai risultati un passo alla volta: dal busking ai piccoli pub, fino a venue sempre più importanti, contando solo sul proprio talento e sulla propria luce, mettendoci sempre la faccia.

Mi sono quindi goduta For Your Sins, prodotto dalle stesse musiciste, che al talento e alla determinazione aggiungono anche una buona dose di coraggio e idee chiare.
Constatata l’affinità di attitudine e valori, la mia curiosità è cresciuta ulteriormente.

Facendo un rapido excursus tra le recensioni nel Regno Unito (cosa che faccio di solito per verificare se le mie intuizioni sono condivise o più personali), ho notato che l’aggettivo più ricorrente riferito a questo album è “quintessenziale”.
Un gran bel complimento per un prodotto artistico che mi ha colpita fin da subito per la sua versatilità, varietà e orecchiabilità, senza mai scadere nella banalità: si percepiscono chiaramente lo studio, le idee e una sana energia giovanile.
Queste ragazze non si adagiano mai nella comfort zone: appena trovano la formula vincente per un brano, cambiano stile in quello successivo.

L’apertura è affidata a Stuck on You, una storia d’amore ossessivo su uno scenario musicale apocalittico, con riflessioni sulla vita e sui peccati mortali.
Un ottimo biglietto da visita.

Tra le mie tracce preferite c’è Red Button, la cui intro richiama Eye of the Tiger dei Survivor, prima di prendere una piega dark e misteriosa, su una fine che sembra imminente.
Every Night I Want You, invece, ci catapulta nell’atmosfera lounge di un locale notturno, con musica vellutata e armoniosa e testi che invitano all’incontro. Non è un caso che le Dea Matrona abbiano scelto Prince tra le loro cover: nei loro brani originali, come questo, la sua influenza è evidente.

L’acustica Glory Glory (I Am Free) mi ha letteralmente conquistata, rimanendomi in testa per giorni.
Penso di aver trovato la canzone che vorrei fosse suonata al mio funerale, fra molti decenni; nel frattempo, me la godo tra tramonti, scogliere e paesaggi incontaminati.
Il piacere dell’ascolto e la pace che trasmette raccontano una libertà che arriva dopo passaggi dolorosi, perdita di simboli e resilienza; immagini e metafore leggere che volano sopra gli ostacoli della vita, mostrando profondità e spessore in ragazze così giovani.

Poi arriva l’intro elettrica di Wilderness, a ridarci energia e catturarci con decisione.
Did Anybody Ever Love You torna alle sonorità seducenti di Every Night I Want You, con un vago tocco R&B.
Won’t Feel Like This Forever, invece, esplora lo stile country – sono certa che Dolly Parton approverebbe l’autenticità dimostrata.

Le tracce sono dodici e offrono un ascolto piacevole dalla prima all’ultima.
Impaziente di aspettare fino a ottobre, sono andata a vederle alla Royal Albert Hall a fine marzo, dove hanno aperto per i Corrs, in una serata tutta irlandese: sicurezza sul palco, bella presenza e modi aperti e sereni le rendono un duo completo e un’offerta musicale fresca, gradevole e coinvolgente.

Dopo aver collaborato con i Corrs questa primavera, le Dea Matrona apriranno tutte le date del tour europeo dei Darkness in ottobre, a conferma della qualità della loro proposta: una scelta obiettiva e meritocratica, all’altezza della situazione, scevra da conflitti di interesse e capace di scaldare l’animo in attesa della performance principale. In parole povere: la professionalità che crea credibilità.
Aspettiamo quindi di assistere presto a un tour da protagoniste per le Dea Matrona.

Tracklist:

    Stuck on You
    Stamp on it
    Red Button
    Every Night I Want You
    So Damn Dangerous
    Glory, Glory (I Am Free)
    Wilderness
    Did Nobody Ever Love You?
    Won’t Feel Like This Forever
    Dead Man’s Heart
    Get My Mind Off
    Black Rain

Membri: Orláith Forsythe e Mollie McGinn

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