Gaetano Nicosia: Senza Storia – 25 febbraio 2020

Gaetano Nicosia

Senza Storia

Autoproduzione

25 febbraio 2020

genere: punk rock, rock prog, reggae

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Il 25 febbraio 2020 è uscito Senza Storia, il primo album ufficiale di Gaetano Nicosia.

Sottolineando una particolare predilezione personale, devo dire che il progetto ha attirato il mio
interesse fin da subito in quanto, quasi interamente, cantato in italiano, lingua madre dell’artista. Si tratta di un concept album o, come ama definirlo Nicosia, un’opera punk.

I nove brani che la compongono raccontano la storia di Memo Sami, ossia un batterista sordo che, col passare delle canzoni e l’evolversi delle situazioni, scopre che questa disfunzione non dipende da un problema fisico ma dal rifiuto psicologico di ascoltare il mondo che lo circonda.

Musicalmente parlando, incontriamo tutta una serie di influenze diverse tra loro, le quali orbitano intorno all’anima punk rock del progetto. E’ facile riconoscere, infatti, le sonorità di gruppi come i Sex Pistols o i Clash in molti dei riff che compongono Senza Storia, ma questa è solo la punta dell’iceberg.

Gaetano Nicosia si destreggia in sperimentazioni di stampo “progressive”, sia per concetti che per composizione, presentando diversi cambi di ritmo e di “intenzione” nei brani che, addirittura, sfociano nel reggae con Six Million Dollar Man, uno degli episodi in inglese di Senza Storia.

Le chitarre del disco sono suonate proprio da Nicosia stesso, il quale viene coadiuvato da Paolo Rebellato, che suona il solo di Io Non Mi Sposto, e da Luigi Schiavone, uno dei migliori chitarristi
della scena italiana, che ha suonato nei brani Skazzo e Mama.

Dal punto di vista canoro, invece, all’artista dà manforte la cantante dei Reverie, Fanny Fortunat i, che si occupa dei cori nei brani You’re Wonderful e Mama. Su quest’ultimo brano, penso si debba mettere una lente d’ingrandimento: il pezzo è quello più
d’atmosfera del disco, presenta sonorità soft, viene impreziosito dalle tastiere, da un cantato più melodico rispetto a quelli presenti negli altri brani del progetto, dai cori e dal botta-risposta finale
tra la voce del cantante e la chitarra di Schiavone.

La commistione di questi elementi lo rende, a mio avviso, uno dei capitoli più azzeccati del progetto. Le linee vocali del disco risultano asciutte, senza dare spazio a gorgheggi o a particolari melodie, ma non perdono l’impronta nostrana, ricordando a tratti quelle di artisti come Edoardo Bennato e
Giovanni Lindo Ferretti.

Diciamo che lo scopo dell’opera è quello di mettere in luce tutta la sensibilità e il disagio dell’artista di fronte al mondo, rifiutandosi appunto di sentirlo, ma anche la forte necessità di tornare ad
ascoltare i rumori e i suoni di ciò che lo circonda.

L’ultimo capitolo di questo album, Tu Non Sei Più , è un urlo di sofferenza, di un uomo rimasto solo che ci lascia con più di qualche domanda e con curiosità riguardo all’evolversi di questa faccenda
che, all’interno di Senza Storia, non trova una risposta definitiva.

Sicuramente, Gaetano Nicosia avrà modo di evolversi, accrescere le sue abilità, conoscersi e farsi
conoscere musicalmente, ma Senza Storia ci dà un’immagine piuttosto completa e nitida, seppur
ancora grezza sotto diversi aspetti, di quello che è l’immaginario musicale del cantante. Non ci resta che aspettare.

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I musicisti che hanno registrato l’album:

Gaetano Nicosia: Chitarra e voce

Francesca Zanini : Basso

Martino Carminati: Batteria

Luigi Schiavone: Chitarra solista nei brani “Skazzo” e “Mama”

Paolo Rebellato: Chitarra solista nel brano “Io non mi sposto”

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