Granelli: recensione di Elefanti a Buckingham Palace

Granelli

Elefanti a Buckingham Palace

Orangle Records (Ingrooves, Virgin Music Group)

05 aprile 2024

genere: indie-pop, R&B, funk, soft rock, elettro-rock

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

A distanza di due anni dall’esordio discografico con l’EP Cani, Stelle e Videotape, la band bergamasca Granelli torna in scena con il nuovo EP intitolato Elefanti a Buckingham Palace, edito per Orangle Records, prodotto da Michele Guberti presso il Natural Headquarter Studio di Ferrara e anticipato dall’uscita del singolo Bristol.

Giocando con la simbologia del muoversi come “un elefante in una cristalleria”, il quartetto lombardo – composto da Giorgio Granelli alla voce, Davide Capoferri alle chitarre, Lorenzo Rosbuco al basso e Lorenzo “Zenk” Roncelli alla batteria – continua a perseguire e modellare il proprio trademark compositivo, con l’idea di raggiungere il giusto compromesso stilistico tra contemporaneità e passato, tra riff di chitarra e beat elettronici, cercando di adeguare le melodie leggere del cantautorato indie-pop italiano alle trame classiche della forma-canzone, passando per atmosfere malinconiche di barriti funk e per quel retrogusto vintage che attinge da contaminazioni internazionali dal taglio anglofono R&B.

Provenienti dalla provincia di Bergamo, luogo che ha visto emergere realtà affermate quali Verdena, Pinguini Tattici Nucleari e Jack Bonaventura, i Granelli raccontano, secondo quella che è la loro percezione generazionale di trentenni disillusi, le difficoltà del vivere quotidiano, tra contraddizioni, pregiudizi e dinamiche interattive sempre più omologanti.

Dalla stesura tematica dei cinque brani di Elefanti a Buckingham Palace, nell’avvicendamento tra esperienze personali e immagini simboliche (il sole del Giappone in Osaka e il cactus in Spine), emerge il disagio di ritrovarsi intrappolati in “cristallerie” già esistenti, oppure in altre create intorno a noi successivamente, con quel profondo senso di inadeguatezza esistenziale che Fernando Pessoa tentava di arginare attraverso l’ausilio dell’arte, elaborando nuove personalità e prendendo in esame nuovi livelli di comprensione.

Così, focalizzandosi sulla necessità di riordinare case, libri, auto, viaggi e fogli di riviste, la formazione orobica prova a mettere in pausa convenzioni sociali e psicodrammi del presente, spostando un po’ più in là la linea dei sogni e rifugiandosi nell’accogliente richiamo della nostalgia, a rievocare il tempo spensierato dell’adolescenza, dei videogiochi di una volta, degli adesivi con la scritta Avril Lavigne in stile punk e di quando MTV passava gli Afterhours.

facebook/granelli

Tracklist:

01. Asfalto 02. Spina 03. CQDP 04. Bristol 05. Osaka

Membri della band:

Giorgio Granelli alla voce, Davide Capoferri alle chitarre, Lorenzo Rosbuco al basso, Lorenzo “Zenk” Roncelli alla batteria

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