I Segreti di Hansel: recensione di Atacama – 3 aprile 2020

I Segreti Di Hansel

Atacama

(R)esisto Distribuzione

3 aprile 2020

genere: alternative rock

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Il 3 aprile 2020, per (R)esisto Distribuzione, è uscito Atacama, il primo disco de I Segreti Di Hansel.

Musicalmente, si presenta come un lavoro molto ben impastato, dove le sonorità si amalgamano alla perfezione conferendo un sapore piuttosto rotondo all’opera. La forza di Atacama, infatti, sta nella coesione delle sue componenti: le linee di basso sono belle e sostanziose, senza sfociare nell’esagerazione o in un certo protagonismo con cui a volte tocca fare i conti nell’analisi di un disco, le chitarre avvalorano ampiamente le melodie e l’armonia dell’album, senza concedersi eccessivi e inutili virtuosismi, e le ritmiche risultano semplici ed efficaci.

Queste scelte rendono il tutto molto uniforme e l’ascolto piacevole e rilassato.
La componente vocale mette la ciliegina sulla torta a tutto l’aspetto musicale del lavoro, con linee melodiche e accurate, interpretate dalla bella voce di Massimiliano Magni, che è anche chitarrista e autore di tutti i testi della band pisana.

I cantati di quest’ultimo ricordano molto l’alternative e l’indie rock nostrano, ossia gruppi come The Zen Circus, Afterhours, Marlene Kuntz e via dicendo. Canto e musica incontrano un momento di grande particolarità e unicità nella quarta canzone dell’album, Volevo, dove sonorità più distorte e rumorose del solito, di ispirazione vagamente
grunge, fanno da tappeto rosso per una metrica molto veloce e parlata dei versi, decisamente indie e persino un po’ “rap”.

Assolutamente rilevante è l’aspetto lirico; di solito, si dice che il poeta è tale perché vede la poesia negli altri, nelle gesta e nei momenti della vita. Beh, questa è un’asserzione romantica e di spessore, ma quello che sicuramente balza all’orecchio nella musica de I Segreti Di Hansel è una certa ricercatezza della parola.

I testi, infatti, presentano all’ascoltatore un forte senso di empatia e di vicinanza nella condivisione di piccoli atti, più o meno negativi, di quotidianità. Si parla di istinti di fuga, relazioni di vario tipo, malesseri più o meno costanti e delle tante mancanze che “riempiono” (per modo di dire) i nostri giorni. Da questo punto di vista risultano assolutamente interessanti brani quali Eudion, che tratta della carenza di comunicazione e dell’incapacità di esternare sensazioni e sentimenti, e Maledizione, che racconta l’estrema difficoltà nel tollerare e nell’uniformarsi alla pochezza circostante.

Altri due episodi meritevoli di essere sottolineati sono Paolo e Morning Glory. La prima fa quello che in inglese si chiama storytelling, ossia il racconto di una storia, più o meno immaginaria, che descrive il sacrificio di amare e il dolore che si prova nel sentir svanire questo
sentimento, ma lo fa usufruendo di una struttura romanzesca, tecnica molto spesso utilizzata nella musica di tutti i generi.

Morning Glory, invece, espone una serie di riflessioni sulla vita, sugli anni passati e su un presente che risulta sempre un po’ più spaventoso del dovuto in prima persona, lasciando che le parole vengano accompagnate da una strumentale leggera e avvolgente, la quale conferisce un’atmosfera più malinconica alla canzone.

Insomma, quella de I Segreti Di Hansel è una musica godibile e caratterizzata da un’accurata semplicità, su cui versi pieni di poesia e profumi si distendono, lasciandosi cullare da questa e rendendo un momento intimamente piacevole e introspettivo l’ascolto di Atacama.

Alberto Maccagno

TRACKLIST:

1. Borderline

2. Promessa

3. Morning Glory

4. Volevo

5. Buona Sorte

6. Paolo

7. Eudion

8. Maledizione

FORMAZIONE:

Massimiliano Magni – voce, chitarra

Giulio Galleschi – basso

Alessio “Ska” Scatena – batteria

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