Søren: recensione di Bedtime Rituals – 10 aprile 2020

Søren

Bedtime Rituals

Lost Generation Records

10 aprile 2020

genere: elettro-rock, synth rock

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Il 10 aprile 2020, per Lost Generation Records, è uscito Bedtime Rituals, il nuovo album dei Søren.

Avevamo “lasciato” la band romana nel 2017, dopo la pubblicazione di Stargazing, la loro prima fatica discografica, per poi rincontrarli, musicalmente parlando, in occasione dell’uscita di Stargazing Live!, un EP di sei tracce registrato durante un concerto nelle campagne laziali.

Oggi, con la realizzazione di Bedtime Rituals, li ritroviamo cambiati ma ancora fortemente legati alla propria identità originaria. Il disco, infatti, presenta caratteri diversi rispetto alla precedente uscita, risultando decisamente influenzato dalle atmosfere degli anni ’80 e dalla musica elettronica. Queste ultime, però, non hanno intaccato la forte personalità e il carisma musicale del collettivo, dando un’interessante aggiunta al prodotto di partenza e creando una miscela particolare.

Dal punto di vista musicale, dobbiamo evidenziare episodi come Hurry Up!, che vede una chitarra elettrica (straziata e leggermente distorta) accompagnare la voce femminile e quella maschile,
rispettivamente di Diana D’Ascenzo e Matteo Gagliardi, già meravigliosamente in contrapposizione. Il brano presenta anche una bellissima outro di sintetizzatori che fa da ciliegina sulla torta e che segna uno dei momenti più ispirati dagli 80’s dell’intero lavoro, oltre a vantare la collaborazione di Fabio Fraschini al basso.

Molto piacevoli risultano anche My Worst Enemy, in collaborazione con la cantante Nina Orlandi, che ricorda alcuni profumi e scelte stilistiche di gruppi come i Pink Floyd, e Pain Of Love, canzone di matrice classica che più di tutte le altre segna il legame con la passata pubblicazione dei capitolini.
Una menzione speciale e ulteriore va fatta per Unreal City, traccia d’apertura di Bedtime Rituals, che dopo un’introduzione di vocoder lascia librare in volo la meravigliosa voce della già citata Nina Orlandi, carica di leggiadria, dolcezza e sensualità, affermandosi come il miglior brano del lavoro.

Dal punto di vista vocale, il fil rouge dell’opera è sicuramente lo scontro armonico tra la voce di Matteo Agliardi , che accenna semplici melodie alternate a veri e propri “parlati”, e quella di Diana D’Ascenzo, che ricama tutte le atmosfere e le melodie dell’album. Anche l’aspetto lirico non è lasciato al caso e, negli otto testi che compongono l’opera, i Søren hanno modo di spaziare fra diversi temi.

Si parla, infatti, d’amore, sia questo un amore travagliato e impossibile come racconta Mantra o sia quello di una ragazza annoiata che non riesce a respingere l’amante indesiderato, dipinto in Unreal City (canzone ispirata dagli scritti di T.S. Eliot, poeta e drammaturgo inglese, così come Hurry Up!).

Oltre a questo, però, vengono anche sfiorati problemi esistenziali, come nel caso di My Worst Enemy, che parla della continua guerra contro sé stessi che affligge soprattutto i più sensibili, o in
occasione degli incubi notturni di A Bedtime Ritual, che mettono il punto finale sull’album.

Insomma, con Bedtime Rituals, i Søren mostrano nuovamente tutto il proprio bagaglio classico, acustico e folk, confermando la propria identità, ma impreziosendole con le nuove “scoperte” elettroniche e/o elettro-rock, dando alla luce un progetto ottimo.

TRACKLIST:

1. Unreal City

2. Mantra

3. Hurry Up!

4. Time To Say Goodbye

5. My Worst Enemy

6. Flying Into The Sun

7. Pain Of Love

8. A Bedtime Ritual

FORMAZIONE:

Matteo Gagliardi – Voce, tastiere

Diana D’Ascenzo – Voce, chitarre

Nina Orlandi – Voce (#1, #5)

Andrea Aloisi – Congas (#1, #4, #5, #6, #8), cajon (#6), tamburello (#1, #8), shaker (#8), bar chimes (#1, #3, #4, #8)

Lorenzo Tarquini – Voce (#2), chitarre (#2), basso (#4, #5, #6)

Fabio Fraschini – Basso (#3)

Joni Fuller – Violino, viola, violoncello (#1, #2, #3, #4, #5, #7, #8), pianoforte (#7), tastiere (#7)

Danilo “ZooT” Marianelli – Chitarra elettrica (#1, #3, #4, #8), chitarra acustica (#8), flauto (#3), sax (#6)

Eugenia De Pascale – Vocoder (#1)

Alex Gloshkin – Chitarra elettrica, basso (#1)

Artem Iefimov – Basso (#8)

Matt LeFevers – Chitarra elettrica, basso (#2)

Siros Vaziri – Batteria (#2, #7)

Glenn Welman – Batteria (#1, #3, #4, #5, #8)

Mike Wyatt – Chitarra acustica (#8)

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