The Old Skull: recensione di Fantasmi, Ruggine e Rumore

The Old School

Fantasmi, Ruggine e Rumore

TAK Production

20 gennaio 2020

genere: crossover, rap-metal

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Nella grande storia della musica, il rock e il metal sono venuti più volte a contatto con il mondo dell’hip hop e del rap. Dalla collaborazione dei Run DMC con gli Aerosmith (un po’ svogliata) e quella dei Public Enemy con gli Anthrax, fino a quella dei Motley Crue con Machine Gun Kelly e, ahimè, dei Blink-182 con
Lil’ Wayne.

In più, nella storia, abbiamo avuto gruppi che hanno fatto del crossover tra i due generi un vero e proprio marchio di fabbrica, come i Cypress Hill, i Rage Against The Machine, i Korn, i Limp Bizkit, Kid Rock, i Linkin’ Park e molti altri.

The Old Skull è un progetto che nasce a Roma, nell’aprile del 2016, in seguito all’incontro tra i rapper Danno, membro dello storico collettivo Colle Der Fomento, e Paura (13 Bastardi e
Videomind) con alcuni membri della scena metal alternativa. Questi ultimi sono il batterista dei Weeping The Black , Luca Martino, il bassista Emanuele Calvelli e il chitarrista Francesco Persia, ai quali in seguito si aggiungeranno in definitiva Alex Merola, seconda chitarra, e DJ Snifta.

Fantasmi, Ruggine e Rumore, uscito il 24 gennaio 2020 per TAK Production, è un disco che crea un’alchimia più che azzeccata tra le sonorità taglienti del metal e le metriche intricate dell’ hip hop italiano di vecchia scuola. Al progetto prendono parte rappers di indiscutibile talento come Danno, Rancore, Speaker Cenzou, Paura, Lucci (Brokenspeakers) e i DSA Commando, oltre che DJ del livello di DJ Craim e Fastcut .

L’album contiene undici tracce (dieci più intro, La Scimmia ) in cui vengono trattati vari argomenti che hanno come filo conduttore il classico “malcontento” del rap vecchio stampo. Si parla, infatti, di religione nel brano Strozzapreti Alla Romana , in cui quest’ultima viene
rappresentata come una bugia e un buon appiglio per i disperati, di finti miti (talent show, influencers e fashion bloggers) nel brano Ma Quali Idoli, mentre viene affrontato “a muso duro” il tema della mala politica, dei nazionalismi e dei neo fascismi nella traccia finale del disco, Peggio.

Risultano di grande interesse anche canzoni come Sangue e Inchiostro, che mette in risalto il contributo ed esalta la storica scena hip hop partenopea, e Gevecht, ossia un pezzo di due minuti
dove Dj Snifta e DJ Lag portano un elemento del “vecchio” hip hop come lo scratch sopra una produzione elettronica che parte dai suoni della trap e arriva fino alla dubstep.

Per quanto riguarda gli aspetti rock del disco, scarseggiano i virtuosismi, mancano gli assoli, ma gli strumenti vanno a creare un vero e proprio muro di suono, oltre che un tappeto rosso su cui gli MC’s fanno sfilare le proprie rime, che dona all’album un’impronta molto punk.

La definizione giusta per questo progetto la trova Danno nel singolo che anticipa l’uscita di questo disco, Vecchio Teschio, dove definisce il tutto come “metallo urlante”. Su quest’ultimo artista vorrei concedermi, e concedervi, due righe aggiuntive, perché è incredibile come un rapper presente nella scena da più di vent’anni abbia ancora così tanto stile, flow e, soprattutto, passione per questa musica, facendo risultare l’ascolto delle sue strofe quasi commuovente.

In conclusione, possiamo affermare che l’uscita di Fantasmi Ruggine e Rumore, così come quella di Server Sirena dei Linea 77, in cui hanno collaborato artisti come Salmo, Caparezza e molti altri,
stanno riportando una luce sul mondo del crossover rap-metal italiano e, speriamo, anche sulla musica rock nostrana in generale.

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