Chertsey, 17 Marzo 1975.
Nasce Justin Hawkins, cantante e chitarrista britannico, leader dei The Darkness.
Fra tutine attillate e acuti falsetti, i Darkness non passano di certo inosservati e nel 2003 ottengono il successo con il primo singolo ‘I Believe in a Thing Called Love’, seguito dal riuscitissimo album ‘Permission to Land’.
Dopo un periodo di rottura, la band si riunisce nel 2011 e ad oggi è attiva e riscuote ancora un discreto successo, basti pensare che nel 2017 ha aperto il grande concerto dei Guns N’ Roses ad Imola.
Vale decisamente la pena vederli dal vivo. Il carisma di Justin, mescolato alle doti tecniche sue e di suo fratello Daniel, nonché a quelle dell’attuale batterista Rufus Taylor (figlio d’arte), fanno dei Darkness una band con un’identità riconoscibile. Nonostante sia evidente l’influenza dei Queen, i fratelli Hawkins sono riusciti, a differenza di altri gruppi in voga in questo periodo, a trovare una loro strada ed un loro stile ben preciso.
I Darkness sono riusciti a portare uno spiraglio di luce negli ombrosi, musicalmente parlando, anni 2000.
“Justin Hawkins atterra a New York al JFK Airport.
Siamo ai primi di dicembre del 2003.
Lo aspettano nella redazione di ‘Spin’ per un servizio fotografico.
Appena mette piede giù dalla scaletta viene preso in custodia da un nugolo di poliziotti e trascinato via.
La fidanzata di Justin e il suo manager sono annichiliti. Chiedono spiegazioni.
I poliziotti sostengono che Justin è un assassino che ha ucciso una persona il 4 luglio scorso.
Iniziano due ore da incubo, al termine delle quali si scoprirà, con sollievo di tutti, che si tratta di un’omonimia, accompagnata da una notevole somiglianza fisica.
C’è un criminale dai capelli lunghi che si chiama Justin Hawkins che la polizia cerca da mesi.
Per fortuna esistevano inconfutabili prove che quel 4 luglio il cantante dei Darkness era in Inghilterra, lontano dal luogo del delitto.”
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