John Lennon: la sua vita in 13 brani

Articolo a cura di Andrea Profili

Scrivere di un’icona non è mai facile: si sa, con personaggi complessi il rischio di scadere nel banale o scontentare qualcuno è sempre dietro l’angolo.

John Lennon, nato a Liverpool il 9 ottobre 1940, rientra sicuramente nella categoria. Oggi, nel 2020, avrebbe compiuto ottant’anni, se solo l’8 dicembre del 1980 qualcuno non ce l’avesse portato via prematuramente.

Per celebrare il John Lennon Day, ripercorriamo insieme in ordine cronologico i brani più rappresentativi della sua vita. Attenzione! In questa lista non troverete necessariamente le sue canzoni più celebri o le più amate dalle masse, ma quei pezzi che in qualche modo possono aiutare a ricostruire una delle personalità più complesse e discusse del Novecento.

1. Help! – 1965
Sin da With the Beatles del ’63 con It Won’t Be Long, Lennon non si è mai tirato indietro nell’affrontare temi autobiografici e introspettivi, specialmente riguardo la propria infanzia, il rapporto con sua madre e l’assenza del padre. Help! rappresenta forse la prima seria manifestazione di malessere, celata da una melodia che tutto richiama fuorché depressione, insoddisfazione per la propria vita, malessere fisico e psicologico. Di testi sul disagio, John ne scriverà molti altri, ma Help! resta forse la richiesta d’aiuto più famosa e inaspettata della storia della musica.

2. Tomorrow Never Knows – 1966
Uno dei brani più innovativi e sperimentali di tutta la discografia dei Beatles, Tomorrow Never Knows cambia definitivamente volto ai quattro di Liverpool, spiazzando l’allora mercato musicale e aprendo le strade al rock psichedelico. L’attacco “Turn off your mind, relax and float down stream” ci restituisce un John Lennon influenzato dalla cultura indiana, ma soprattutto esplicitamente vicino alle droghe e all’LSD, in contrapposizione all’immagine da bravi ragazzi avuta dai Beatles fino a quel momento.

3. Strawberry Fields Forever – 1967
Sul significato di questo testo, così come per tante altre composizioni a firma Lennon, i dibattiti proseguono da decenni. Tra le varie interpretazioni, emerge un John Lennon sempre più insicuro e smarrito, con un matrimonio a pezzi, desideroso di tornare bambino come ai tempi in cui abitava a pochi passi dall’orfanotrofio Srawberry Fields, affrontando la vita “ad occhi chiusi”. Dal punto di vista musicale è sicuramente uno dei punti più alti toccati dai Beatles, ammesso che parlare di punti bassi sia possibile.

4. I Am the Walrus – 1967
Ritenuto da molti il pezzo più riuscito e il marchio di fabbrica per antonomasia dello stile di John Lennon, I Am the Walrus non è sicuramente un pezzo dal testo autobiografico, ma ugualmente racchiude tantissimo della personalità del suo autore: dopo aver saputo che i suoi testi venivano analizzati e parafrasati, scrisse frasi volutamente sconnesse e senza senso per farsi gioco di tale attività. Troviamo quindi il lato di Lennon caratterizzato dal forte senso dell’umorismo.

5. Revolution – 1968
Uno dei brani più energici e hard rock dei Beatles (secondo solo a Helter Skelter), Revolution ci mostra il lato politicizzato di John Lennon, lato che vedremo in seguito soprattutto nella sua carriera solista. Il testo del brano si trasforma quindi in un trattato politico sui movimenti rivoluzionari della sinistra, prendendo però le distanze dai moti di violenza.

6. Julia – 1968
Il tema della figura materna è ricorrente nei testi di John Lennon. Come si evince dal titolo, il brano è dedicato a sua madre Julia Stanley, morta nel 1958 investita da un’auto, ma vi sono anche riferimenti a Yoko Ono, entrata ormai stabilmente nella vita di John. Seguiranno altre canzoni dedicate alla figura materna, così come ne esistono di precedenti, ma Julia è forse la più toccante ed emblematica.

7. Give Peace a Chance – 1969
Scritta durante la luna di miele con Yoko Ono e quindi in pieno periodo di protesta Bed-in contro la guerra in Vietnam, Give Peace a Chance è diventata simbolo per antonomasia del movimento pacifista. Ancora una volta, emerge un John Lennon sempre più attivo nel mondo politico, arrivando in seguito ad attirare l’attenzione dell’Fbi proprio per la sua propaganda pacifista.

8. Isolation/God – 1970
Entrambe scritte per l’album di debutto da solista Plastic Ono Band, affrontano tematiche connesse, motivo per cui vengono inserite insieme. I Beatles si sono sciolti e John Lennon si ritrova a dover affrontare le conseguenze del trauma e dello smarrimento di sé (Isolation), arrivando a rinnegare tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento, Beatles inclusi (God). Purtroppo, God si rivelerà in seguito una delle cause scatenanti dell’odio dell’assassino di Lennon (del quale volutamente non scriverò il nome), portandolo dunque alla morte. Isolation resta una delle composizioni più belle di Lennon solista, seppure meno celebre della prossima in lista.

9. Imagine – 1971
Il brano più celebre di John Lennon senza timore di smentita. Imagine ne è anche manifesto politico e filososofico, caratterizzato da una composizione musicale semplice, ma che ispirerà ancora una volta le generazioni future (vedere Oasis – Don’t Look Back in Anger). Senza ombra di dubbio la canzone più rappresentativa di Lennon, secondo cui basterebbe immaginare un mondo migliore, per ottenere un futuro migliore.

10. How Do You Sleep? – 1971
Ricordate le immagini sorridenti di Paul e John in televisione, mentre cantavano i primi successi dei Beatles? Ecco, cancellate tutto. How Do You Sleep? è un durissimo attacco a Paul McCartney ed è forse il punto di maggior tensione nella diatriba post Beatles tra i due, anzi quattro, considerando che sia Ringo Starr che George Harrison avevano partecipato ai lavori da solista di Lennon.

11. Jealous Guy – 1971
Forse il pezzo più famoso dopo Imagine ed Instant Karma, Jealous Guy è un altro brano autobiografico che ci mette in mostra un John Lennon geloso verso Yoko Ono, con la quale avrà un rapporto fatto di alti e bassi, mostrando un lato violento di Lennon che perde il proprio controllo, ma allo stesso tempo si scusa con la sua amata ammettendo i propri errori.

12. (Just Like) Starting Over – 1980
Estratto da Double Fantasy e pubblicato come singolo nell’ottobre del 1980, (Just Like) Starting Over è per melodia e tema un brano di rinascita per Lennon, reduce da un silenzio musicale di cinque anni. Per composizione musicale e testo, sicuramente va in contrapposizione con le tematiche struggenti dell’album di debutto da solista Plastic Ono Band.

13. Beautiful Boy (Darling Boy) – 1980
Dedicata al figlio Sean avuto con la moglie Yoko, Beautiful Boy ci mostra il lato più dolce di John Lennon, lato di sé che non aveva mostrato invece nei confronti del primogenito Julian. Beautiful Boy è nota per la celebre frase “Life is what happens to you while you’re busy making other plans” (La vita è ciò che ti accade mentre sei impegnato a fare altri piani), tanto semplice quanto rappresentativa della personalità di Lennon. Inoltre, non si può non provare un’infinita tristezza nel sentire un padre esprimere impazienza nel veder crescere il proprio figlio, sapendo invece che il destino avrà purtroppo altri piani.

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