18 gennaio 1971.
Nasce Jonathan Davis, leader e frontman dei Korn.
I Novanta offrirono al pubblico l’insoddisfazione dell’industrial rock e un’ondata di gruppi metal ossessionati dall’hip-hop, che fondevano un suono funk rock, o metal, con disperati accompagnamenti vocali in stile rap. Queste band spuntarono ovunque, ma tra i pionieri di questo nuovo sottogenere, che prese il nome di ‘nu metal’, troviamo, senza dubbio, i Korn.
Personalmente non mi hanno mai appassionato, ed uso un eufemismo. Nel senso che, il fatto che non piacessero a me era un fattore secondario, poiché avevo capito che il prodotto musicale dei Korn non era destinato a me, cioè, il mercato discografico de rock stava cambiando e non mi considerava più un target di pubblico commerciale da raggiungere. Questo era il fattore principale. Un modo casuale di non piacersi a vicenda. Si, perché spesso dimentichiamo che sono case discografiche e utenti a decidere il successo di un disco, o di un artista, mentre il prodotto musicale in sé ha un valore relativo e contestualizzato.
A ogni modo, mentre molte band del passato hanno sognato di diventare più grandi dei Beatles, dei Rolling Stones o di Elvis, i Korn no, perché loro i Beatles nemmeno li prendevano in considerazione.
“Non ho mai comprato un disco dei Beatles, anzi non li ho proprio mai ascoltati. Non sono gruppi tipo Rolling Stones e Led Zeppelin ad averci influenzato.
Nessun componente della band ha mai ascoltato quella roba, la nostra storia musicale comincia con i Red Hot Chili Peppers e con i Faith No More. Queste sono le nostre basi”, queste le parole di Feldy, bassista dei Korn, durante una vecchia intervista.
Per i puristi del rock, o per qualsiasi persona dotata semplicemente di buon senso, una dichiarazione così provocatoria basterebbe da sola per definire i Korn una banda di eretici. Per molti, rappresenta una totale mancanza di rispetto per la storia del rock, e attirano un pubblico quasi interamente composto da ragazzi aggressivi e confusi. Personalmente, credo che sia tutto leggermente amplificato, più mirato ad attirare l’attenzione dei media.
I Korn sono tra i capostipiti di una nuova generazione pop in cui la musica si stacca completamente dalle sue origini. Forse, solamente alcuni gruppi punk, nel brevissimo periodo del punk britannico, avevano reso esplicito un messaggio simile.
In passato, Jonathan Davis ha raccontato in un’intervista come la sua vita sia cambiata da quando ha comprato ‘Shout At The Devil’ dei Mötley Crüe, ma, sinceramente, è praticamente impossibile ritrovare una qualsiasi influenza di Vince Neil nel suo modo di cantare. Certo, dire che Davis canta è un’affermazione alquanto azzardata. A me sembra che la maggior parte delle volte stia semplicemente sussurrando, mentre durante i ritornelli urla, con il risultato che i ritornelli di tutte le canzoni sembrano tutti uguali.
Il paradosso qual è? È che dopotutto i Korn, pur trattando con totale indifferenza il rock classico, negano ogni legame con chi ha inventato la forma d’arte che loro stessi utilizzano.
I Korn hanno mescolato tre elementi della musica moderna: le vibrazioni cupe del metal, il ritmo del rap e le urla del thrash e dell’hardcore, che qualcuno recentemente ha definito “raglio d’asino”.
Nelle loro canzoni non ci sono assoli di chitarra, né segni particolari di virtuosismo musicale, ed il loro look era semplicemente jeans e scarpe da ginnastica Adidas.
Tutti gruppi ibridi tra heavy metal e rap, come Korn, Linkin Park e Limp Bizkit, ad esempio, pare non fossero contenti di essere definiti ‘heavy metal’, forse perché si sentivano più legati al rap, e la musicalità del metal era solo un collante per amplificare il messaggio di sofferenza e nichilismo della band. Ogni fan dei Korn, o quasi, si vestiva come loro, senza che nessuno glielo avesse ordinato, ma semplicemente come esempio di lealtà verso un tipo di abbigliamento, tipico del metal e del punk. Un pò come accadeva a metà degli anni ’80, in cui le ragazze si vestivano come Madonna, ma con risultati davvero imbarazzanti.
Al netto di fatti e delle impressioni prettamente personali, condivisibili o meno, va detto che Jonathan Davis, insieme ai suoi Korn, negli anni ’90, ha avuto comunque un ruolo importante per lo sviluppo di quel genere di musica rock, e lo dimostra il successo riscosso in quel periodo.
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