Vinnie Vincent: 6 agosto 1952

6 agosto 1952.
Nasce Vinnie Vincent, nome d’arte di Vincent John Cusano, chitarrista americano famoso per la sua breve militanza nei Kiss e successivamente nel suo progetto solista Vinnie Vincent Invasion.

L’album più importante della sua carriera, come compositore di musica e testi, è sicuramente Lick It Up dei Kiss del 1983, il primo disco in cui i Kiss appaiono veramente a viso scoperto, cosa che, a rigor di logica, sarebbe dovuta accadere precedentemente con Unmasked.

Insomma, l’ennesima e azzeccata trovata di marketing da parte del duo Stanley-Simmons, per richiamare l’attenzione dei riflettori dei media, MTV inclusa, dopo un periodo di flessione.

I Kiss, senza maschere e trucco, si tuffarono nel nuovo business discografico del glam metal: cavalcarono quel nuovo revival rock, si adeguarono alla corrente, diventando così una delle diecimila band glam metal del momento, rinunciando, inevitabilmente, al loro marchio estetico, che invece li aveva resi un qualcosa di unico nel panorama rock.

L’impronta e lo stile di Vinnie, sostituto di Ace Frehley, erano differenti da Space Ace: impostazione piu heavy metal, da classico guitar hero, e più appariscente, grazie alle sue tutine rosa shock da teletubbies.

Insomma, un ottimo elemento per integrare i già rinomati spettacoli circensi dal vivo dei Kiss.

L’impronta di Vinnie Vincent, travestito da guerriero egiziano, the Ankh Warrior, fu davvero pesante: praticamente Vinnie scrisse tutti i pezzi di Lick It Up, fatta eccezione per due brani, il ché portò ad un ridimensionamento della leadership di Paul Stanley e Gene Simmons.

Un ridimensionamento momentaneo e consapevole, che però aiutò i Kiss a mantenersi a galla e soprattutto, cosa non da poco, a fare cassa.

Ma i rapporti tra i leader dei Kiss e Vinnie Vincent non furono mai idilliaci, e peggiorano al punto che nel marzo del 1984 fu allontanato dalla band.

Vinnie Vincent, ormai licenziato dai Kiss, cercò però di sfruttare quella collaborazione con i Kiss e la popolarità che ne conseguì.

Fu così che diede vita al suo progetto Vinnie Vincent Invasion, band heavy metal con la quale pubblicò solamente due album, Invasion nel 1986 e All Systems Go nel 1988, per poi sparire negli scaffali dell’anonimato della sovrapproduzione heavy metal di quel periodo storico, proprio quando la furia del thrash metal si stava abbattendo sul mondo del glam metal.

L’heavy metal non fu mai così autocelebrativo, tranne forse nel caso di Malmsteen.

Quando una serie di note raggiungono una certa velocità subiscono inevitabilmente una trasformazione, fino al punto di snaturare la sua natura ed il suo significato.

Dopo aver ascoltato per intero il suo album d’esordio Invasion, quello che rimane nelle orecchie è un unico e lunghissimo assolo suonato a velocità supersonica, un grande esempio di masturbazione con la chitarra elettrica.

La titletrack Invasion, si conclude con Vinnie che trasforma il suono della sua chitarra nel rumore di un antifurto, per ben due minuti e mezzo.

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