Sabato 23 e Domenica 24 Marzo, presso il Teatro Golden di Roma, si sono tenuti due spettacoli della rassegna, curata da Grazia di Michele, A Tu Per Tu Con.
Noi siamo stati a tu per tu con Morgan, ed è stato un incontro che si è spinto oltre l’idea di concerto tradizionale.
Innanzitutto la location, piccola, intima, senza un palcoscenico rialzato, quasi duecento persone presenti in quello che sembrava il salotto di casa Castoldi. Sì, perché Morgan si esibisce con la naturalezza di chi sta chiacchierando con degli amici nella familiarità della sua abitazione. Infatti, tra il pubblico, a cantare la bella reinterpretazione di Bohemian Rhapsody, c’erano anche Asia Argento e Anna Lou Castoldi, sedute in prima fila, a dare ancor più un aria di casa al Teatro Golden.
Più di un concerto, dicevamo, perché Morgan non solo ha cantato, accompagnandosi al pianoforte, ma ha anche spiegato, come solo lui sa fare, la profonda tristezza presente nei brani di Sergio Endrigo e di Luigi Tenco, l’impatto che hanno avuto su di lui i Queen e la genialità di Franco Battiato, facendo sorridere la platea con un’imitazione del Maestro.
Divertente e ammaliante l’analisi del brano Centro di Gravità Permanente, poi eseguito con la partecipazione attiva del pubblico, nella quale ha spiegato come l’autoreferenzialità della canzone si evince dall’esigenza del brano stesso di trovare un centro di gravità in mezzo ad un caos nel quale troviamo gesuiti euclidei, capitani coraggiosi, contrabbandieri macedoni ed una vecchia bretone, riuniti tutti insieme, o forse no, per entrare a corte della dinastia dei Ming.
Pare comunque che Marco Castoldi abbia trovato il suo centro di gravità permanente, poiché, quando canta i suoi brani, non è difficile percepire la presenza di tutti gli artisti che lo hanno influenzato. Le sue canzoni hanno un baricentro ben preciso, sono completamente a fuoco, le ha bilanciate a tal punto da farle volare, come si fa per un aereo sul quale va distribuito equamente il carico di passeggeri, bagagli e carburante. L’esempio più lampante è il suo capolavoro solista Altrove, un brano nel quale vecchio e nuovo si sostengono a vicenda, nel quale testo e musica, interpretazione ed esecuzione, sono in perfetto equilibrio fra di loro; ciò che ci vorrebbe in ogni canzone degna di questo nome.
Lo spettacolo si conclude con l’immancabile omaggio al compianto David Bowie; Life on Mars coinvolge ancora una volta gli spettatori che, incantati, salutano Morgan con una lunga standing ovation.
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