Fontaines D.C.: recensione di Dogrel

Fontaines D.C.

Dogrel

Partisan Records

12 aprile 2019

genere: post-punk, punk-rock, new wave

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Recensione a cura di Alberto Maccagno

Il 12 aprile del 2019, per Partisan Records, usciva Dogrel, l’album di debutto dei Fontaines D.C.

Il disco ha, innanzitutto, il merito di ridipingere con pennellate di modernità scenari ormai appartenenti al passato, seppur fortunatamente non (ancora) dimenticati.

Dogrel è un’opera spaziosa, dove c’è posto per i Clash (Sha Sha Sha) così come per gli Smiths (Television Screens) e dove troviamo sia un momento per ballare (con la distorsione ipnotica di Too Real) che più d’uno per lasciarci andare alla malinconia (Roy’s Tune, Dublin City Sky).

Questi ultimi due citati, assieme alla particolarmente coinvolgente Liberty Belle , risultano essere i capitoli migliori del progetto, caratterizzati da linee melodiche eccelse e da un approccio vocale più che indovinato.

I Fontaines D.C. riescono dunque a mescolare nello stesso contenitore la tristezza trascinata di Morissey con le storie reali e quotidiane degli Stone Roses, amalgamando il risultato dentro i colori della new wave anni ’80 e nei riff del punk rock inglese del decennio precedente.

Il carisma semi-involontario di Grian Chatten, cantante del complesso, fa da filo conduttore per tutte e undici le tracce contenute nel lavoro mettendo in mostra una spiccata duttilità interpretativa; il frontman della band di Dublino, infatti, passa dagli spoken monotòno (quasi apatici) di Big o Hurricane Laughter alle stesure più emozionanti e delicate, che si incrociano
soprattutto nella seconda metà della release, con successo e rendendo l’opera difficilmente giudicabile se non nella sua interezza.

In conclusione, possiamo affermare che Dogrel sia un album ricco di sfumature con cui i Fontaines D.C., seppur senza estrarre nessun inaspettato trucco di magia dal cilindro, rivisitano con coerenza e dignità (oltre che con personalità) alcune pagine di storia moderna del rock, britannico e non,
aggiungendoci la propria prospettiva.

TRACKLIST:

1. Big

2. Sha Sha Sha

3. Too Real

4. Television Screens

5. Hurricane Laughter

6. Roy’s Tune

7. The Lotts

8. Chequees Reckless

9. Liberty Belle

10. Boys In The Better Land

11. Dublin City Sky

FORMAZIONE:

Grian Chatten – voce, tamburello

Carlos O’Connell – chitarra, chitarra baritona (traccia 1), pianoforte (traccia 3), buchla music easel (traccia 5), cori (traccia 9)

Conor Curley – chitarra, chitarra baritona (tracce 8 e 10), chitarra Nashville (traccia 4), organo (traccia 5), cori (tracce 8 e 9)

Tom Coll – batteria, tamburello (tracce 8 e 10), percussioni (traccia 2)

Conor Deegan – basso, pianoforte (traccia 4), chitarra baritona (traccia 5), chitarra surf (traccia 8), sintetizzatore Jupiter (traccia 7), cori (traccia 8)

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