8 aprile 1975.
Gli Aerosmith pubblicano l’album ‘Toys In The Attic’ per la Columbia Records.
“Cosa può fare un ragazzo sbandato nella vita se non suonare in una rock band?”, Così Steven Tyler ha sintetizzato una grande verità, per uno come lui che veniva dalla periferia di Boston.
All’inizio suona la batteria, poi capisce che con quella bocca così enorme non può che far uscire una gran voce. Gli Aerosmith nascono così, dalla fama e dalla voglia di seguire le orme dei loro idoli, i Rolling Stones su tutti.
Ci vogliono tre album per raggiungere la consacrazione: i primi due, ‘Aerosmith’ e ‘Get Your Wings’, passano velocissimi, tra la gavetta nei bar di Boston, un contratto discografico durante un live a New York ed ancora tre anni di tour ininterrotti.
“Sogna finchè il tuo sogno non si avvera”, cantava Steven Tyler in una delle sue prime canzoni ed il sogno si avvera l’8 aprile del 1975, quando esce il loro terzo disco, ‘Toys in the Attic’.
“Il punto d’incontro tra i Led Zeppelin ed i Rolling Stones”, così vengono definiti gli Aerosmith dalla critica quando esce questo disco.
La tradizione è quella, la trasgressione anche, e gli Aerosmith sono una band di balordi con personalità da vendere.
Assieme a Steven Tyler e Joe Perry ci sono Tom Hamilton, Brad Withford e Joey Kramer.
‘Toys in the Attic’ arriva alla posizione numero 11 in classifica, un salto di almeno 50 posti rispetto al disco precedente e mostra il potenziale inesauribile di questa band.
Il tempo gli dà ragione: ‘Toys in the attic’ è la prima pietra del monumento Aerosmith, è un disco che diventa subito un classico dal suono rock anni ’70.
‘Toys in the Attic’ non sono i giochi in soffitta, come da traduzione letterale, bensì un’espressione idiomatica della lingua inglese per indicare qualcuno che è veramente fuori di testa.
Il sesto membro degli Aerosmith è il produttore Jack Douglas, che riesce a catturare al massimo l’energia della band dal vivo e a farla esplodere in studio.
E’ fondamentale nella storia del rock avere il produttore giusto e pezzi giusti come ‘Walk This Way’.
Nel 1975 è proprio Jack Douglas a capire per primo che quel riff di chitarra che Joe Perry ha composto durante un soundcheck alle Hawaii, cercando di imitare un gruppo funk, è una vera bomba.
Dieci anni dopo, nel 1986, è il produttore Rick Rubin, a vedere in quel riff la chiave per unire rock e rap, proponendo ai Run DMC di fare una cover che diventerà una vera e propria hit mondiale.
Joe Perry ed il suo riff nato per caso, Steven Tyler che scrive il testo su un taxi mentre torna dal cinema ma poi lo dimentica dentro quel taxi, ed allora lo scrive di nuovo sul muro dello studio, praticamente improvvisandolo.
Nel 2003 l’album ‘Toys in The Attic’ è entrato nella lista dei 500 album più belli di tutti i tempi secondo la rivista statunitense Rolling Stone, alla posizione numero 228.
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