Are You Real?: recensione di Songs From My Imaginary Youth – 16 gennaio 2017

Are You Real?

Songs From My Imaginary Youth

Sisma/Dischi Soviet Studio

16 gennaio 2017

(Riedizione per Beautiful Losers

31 ottobre 2019)

genere: alt-rock, folk acustico, post-punk, dream-pop, post-grunge

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Vi ricordate il periodo della giovinezza, quando vi sentivate incasinati, forti e invincibili? Bè, probabilmente, oggi che siete adulti, siete soltanto più incasinati.

Songs From My Imaginary Youth è l’ultimo disco di Are You Real?, monicker dietro il quale si cela Andrea Liuzza, polistrumentista veneziano e fondatore dell’etichetta indipendente Beautiful Losers.

A due anni di distanza dalla sua pubblicazione in digitale per Sisma/Dischi Soviet Studio, Andrea Liuzza ha riproposto, lo scorso 31 ottobre, una riedizione di Songs From My Imaginary Youth, remixata e stampata in CD, stavolta per la sua label Beautiful Losers.

Songs From My Imaginary Youth è un ritratto autoreferenziale (come intuibile già nell’artwork creato dall’illustratrice Mara Cerri), nostalgico, cupo, doloroso, disilluso ed evocativo, attraverso musiche, testi e immagini che sembrano riportarci indietro nel tempo, a quel meraviglioso periodo dei Novanta: la rivincita dei perdenti, lo spirito selvaggio di quella gioventù, con i suoi sogni, le speranze e le illusioni. Da soli contro tutti, contro il grande ignoto (The Great Unkwown).

Canzoni della mia gioventù immaginaria, con le sue nove tracce più una bonus track, alterna effetti rumorosi e ruvidi ad atmosfere quasi sfuggenti, rarefatte e riflessive, ripercorrendo sonorità alternative rock, melodiche, intime, sognanti, oscure e introspettive, che, inevitabilmente, riconducono a gruppi e musicisti storici come Cranberries, R.E.M., Hüsker Dü, Dinosaur Jr., America, Pink Floyd e Neil Young.

L’album di Are You Real? si chiude con il brano I Don’t Wanna Die Young, con il quale sembra andare controcorrente rispetto all’ideologia punk e al nichilismo grunge. Qualche anno fa, un grande artista della new wave italiana come Garbo cantava Voglio Morire Giovane. Evidentemente, per Andrea Liuzza, il peso dei ricordi è solamente la fine di un’epoca che confina con l’inizio di una nuova fase sperimentale.

Songs From My Imaginary Youth è una sorta di ologramma, un percorso di crescita interiore, una vecchia foto che oggi appare sfuocata, una canzone che sembra non invecchiare mai, un luogo magico dove custodire i ricordi del passato, sebbene quel cordone ombelicale non esista più. Così come il fascino della nostra eterna giovinezza.

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Membri della band:

All songs by Andrea Liuzza

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Tracklist:

1. Songs For A Stranger

2. We Are Wild Things

3. Run

4. Behind Your Eyelids

5. Shaman’s Punk

6. There Was A Man

7. The Great Unkwown

8. I Kissed Alice

9. I Don’t Wanna Die Young

Bonus track:

10. Elephant Serenade

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