Mutonia: intervista – dicembre 2019

Fotografie Rock ha avuto il piacere di intervistare e conoscere meglio i Mutonia, band frusinate che ha da poco rilasciato il suo ultimo lavoro discografico Radio EP.

Diamo il benvenuto ai Mutonia.

Come nasce il progetto musicale Mutonia? Cosa rappresenta per voi Mutonia?

I Mutonia nascono nel 2009, quando io (in cerca di ragazzi per mettere su una band) incontro Fabio, iniziamo a suonare, poco dopo si aggiunge Maurizio (che già suonava con Fabio) e la band inizia a provare. Per noi “Mutonia” rappresenta una parte fondamentale della nostra vita sicuramente.

Quali influenze, attuali o del passato, hanno ispirato la vostra musica? Anche se siete un trio, immaginiamo sia stimolante, e non sempre facile, mettere d’accordo i gusti di tutti i membri della band.

A tutti e 3 piacciono i Queens Of The Stone Age, Nirvana e varie band belle rock collegate, attuali e del passato. Abbiamo sempre avuto ascolti che ci accomunano e siamo sempre stati propensi all’ascolto di “cose nuove”, abbiamo scoperto e ascoltato molte band, alcune perchè ce le trovavamo sullo stesso palco, altre invece via YouTube.

Sappiamo come funziona nelle realtà di provincia: come vivete la vostra fama di rockstar all’interno del vostro paese?

Spesso siamo a Roma 4-5 giorni su 7 per vari motivi, quindi non abbiamo troppo tempo per vivere la nostra Ceprano. La fama all’interno del paese ahahah, non lo so, siamo ragazzi che suonano e hanno una band, lo sanno tutti qui e per forza di cose capita che ci sono persone a cui sei simpatico ed altre a cui non piaci, invidia, disinformazione, comunque alla fine cazzi loro, abbiamo una piccola cerchia di amici e bella per chi ci vuole male. Alla fine conta quello che fai e non quello che dici. Personalmente preferisco stare a casa a suonare, scrivere, guardare film, piuttosto che sentire commenti su quello che faccio o meno con la band (ch’essi siano positivi o negativi), potrei comunque subire alterazione cerebrali dannose a livello di scrittura ed altro.

Siete nati con un background decisamente heavy stoner. Però, con Radio EP avete cambiato registro, puntando su sonorità più radio-friendly, diciamo così.

In realtà siamo nati con un background molto punk nel 2009 (ma chiaramente pochi hanno ascoltato i nostri primi due lavori, anche perchè non sono su Spotify e YouTube). Però si, molti ci hanno conosciuto con “Blood Red Sunset”, “Wrath of the Desert”, roba bella heavy stoner decisamente, oramai son passati anni, anche se ci sono pezzi che portiamo sempre live e nei nostri cuori. Con “One Way Ticket” si è cambiato modo di scrivere, esporre i brani, gli argomenti trattati. “Radio EP” è diretto a livello di scrittura, sonorità, arriva a parecchi, ma dopotutto è normale che se scrivi un brano, con un testo, vuoi che arrivi a più persone possibili.

Chi di voi si occupa della stesura dei testi e chi della parte strumentale?

Io scrivo i testi, invece la parte strumentale la elaboro più a livello di struttura/bozza quando mi viene l’idea, provo a far suonare tutto su un software e poi si vede con Fabio e Maurizio se cambiare qualcosa, non cambiare, aggiungere, togliere o cestinare il tutto. Classico. Lo stesso vale per tutti, è normale, se uno scrive una cosa e la porta in sala, poi si finisce insieme e la diamo in pasto al pubblico il prima possibile.

Proprio quest’anno festeggiate il vostro decennale con la pubblicazione di Radio EP. Raccontateci tutto quello che c’è da sapere in merito a questo mini album.

“Radio EP” è stato scritto nel 2018/2019, tra Roma & Sydney, un composto di 5 tracce dirette, succede tutto in tempi brevi, ha molto impatto, è facile da ascoltare, la voce entra in un certo modo, gli strumenti si isolano e uniscono con i tempi giusti. Le tematiche trattate sono varie, ci sono in ballo sentimenti come: amore, rabbia, felicità e situazioni diverse, è un EP dinamico sicuramente.

La vostra band porta avanti un discorso di autoproduzione: in generale, che idea vi siete fatti della scena musicale indipendente italiana attuale?

Conosciamo molte band indipendenti che fanno musica rock, pop, metal ecc, molte di queste sono band di amici. Amiamo la scena indipendente italiana e cerchiamo sempre di seguirla. Speriamo possa diventare ancor più florida con il passar del tempo. Auguriamo il meglio alle band di ragazzi come noi che vogliono suonare, girare, farsi amici e dare un senso a questa breve vita.

Dopo l’uscita del nuovo disco e a parte suonare live il più possibile, avete altri progetti in cantiere?

Mah, a noi basterebbe già “suonare il più possibile”. Sicuramente ci sono degli aspetti che in questo 2020 dovremmo iniziare a considerare, sempre money permettendo. Di questi tempi è difficile fare alcune cose, ma vogliamo farlo e lo faremo, per noi e per tutti i ragazzi che ci seguono da sempre, credono in noi… Meritano anche loro di vederci suonare all’Olimpico prima o poi!

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